È la Lituania uno dei primi stati a offrire asilo politico ai ceceni perseguitati perché gay o ritenuti tali. Ad annunciarlo è stato il ministro degli esteri Linas Linkevičius che ha confermato anche come il suo governo abbia già accolto e concessi l’asilo politico a due uomini in fuga dal regime di Kadyrov.
“Posso confermare che abbiamo rilasciato i visti a due persone che arrivano dalla Cecenia e che sono perseguitate per il loro orientamento sessuale” ha dichiarato Linkevičius al quotidiano Baltic News Service.
“Gli altri stati facciano lo stesso”
Il ministro ha anche affermato che la Lituania è uno dei primi stati ad avere accolto gli uomini in pericolo di vita. Linkevičius ha anche esortato gli altri stati europei a fare altrettanto.
“Abbiamo sollevato la questione con l’Unione Europea – ha dichiarato – e con le strutture parlamentari del Consiglio d’Europa. Riguardo all’opportunità di aiutare e, se necessario, di garantire asilo, ci coordineremo con gli alleati”.
Alfano ancora tace, ma twitta sull’Idahot
Ancora nessuna parola è stata spesa dal ministro degli esteri italiano Angelino Alfano riguardo alla questione cecena, ormai sollevata da più di un mese dalla stampa internazionale, a seguito delle inchieste di Novaya Gazeta.
Ieri, però, in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia, il ministro ha twittato: “Italia in prima linea nella lotta contro ogni forma di discriminazione e per tutela dei diritti umani.Stop #Omofobia, #Transfobia e #Bifobia”.
Italia in prima linea nella lotta contro ogni forma di discriminazione e per tutela dei diritti umani.Stop #Omofobia, #Transfobia e #Bifobia
— Angelino Alfano (@angealfa) 17 maggio 2017
Anche dall’account ufficiale del ministero è stato pubblicato un tweet per celebrare la giornata:
“Italy celebrates the International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia”
Italy celebrates the International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia 🏳️🌈#IDAHOT #LGBTI | ➡️ https://t.co/vmYG1jpRug pic.twitter.com/8fE5ysZAKs
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) 17 maggio 2017