Ieri sera un amico, che si è trasferito da anni a Milano e non vedo da un po’, mi ha chiesto se domani io e Luca saremo a parco Sempione per la Festa delle Famiglie.
Gli ho detto che ci saremo, certo, insieme a Sergio.
E la sua risposta è stata molto bella.
“Bene, così potrò conoscere finalmente Luca! Ci saremo anche io, mia moglie e i nostri figli, e tanti altri nostri amici. Certo voi avete una gran pazienza e tanta tenacia per scendere ancora in piazza!”.
Le sue parole mi hanno fatto riflettere.
È vero, ci vuole tanta pazienza, ci vuole tenacia.
E a volte, dopo tanti anni, la stanchezza si fa sentire.
Ma come fai a smettere di lottare per un principio tanto elementare, come quello di uguaglianza, che comprende anche un bambino ma che il nostro legislatore non sembra comprendere?
Non si può smettere di pretendere ciò che è giusto, perché i diritti fondamentali non sono e non devono essere negoziabili.
Tanto più quando, come in questo caso, riguardano le famiglie omogenitoriali e dunque dei bambini.
E non è pensabile che questo enorme vuoto legislativo sulla pelle dei minori venga colmato dai Tribunali (è proprio di oggi la notizia della stepchild adoption incrociata, ormai definitiva, per la famiglia di Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno) perché il mondo e il progresso devono andare avanti comunque, e non possono di certo essere arrestati.
Fra poche settimane quasi sicuramente ci saranno le unioni civili, e sarei un folle a dire che quello non è un traguardo e che non estenderà tanti diritti alle coppie omosessuali.
Però non mi sento di dire “grazie”. E nemmeno che “va bene così”.
Io non mi fermerò finché le nostre coppie non avranno pieni ed uguali diritti, col pensiero a Luca che – quando finalmente la nostra battaglia sarà vinta – si guarderà indietro e sorriderà al pensiero di quanto assurda fosse la discriminazione vissuta dai suoi genitori, dalla sua famiglia.
Quanto sia distante quel giorno in cui la battaglia sarà vinta dipende anche da tutte e tutti noi, come per tutte quante le battaglie che riguardano l’umanità, la civiltà.
Per questo vi chiedo di essere in tante e tanti domani insieme a noi famiglie arcobaleno a Milano.
E se il mio invito non vi basta, allora accettate quello di Sabrina Ferilli, Paola Turci, Dolcenera, Emma, Syria, Giusy Ferreri, Malyka Ayane, Francesco Sarcina, Carlo Gabardini e le decine e decine di artisti che in questi giorni stanno lanciando dei bellissimi messaggi a sostegno della manifestazione di domani, e che potete vedere sul canale YouTube di Famiglie Arcobaleno.
Come dice lo slogan della festa, “una famiglia FA primavera” ed è tempo che arrivi la primavera dei diritti e della piena uguaglianza per tutte le famiglie!