Prima il ministro Fontana, poi il senatore Pillon alla Camera con il ministro dell’Interno Salvini: è stata una giornata di dichiarazioni violente contro le famiglie omogenitoriali. Ecco alcune reazioni da parte della comunità LGBT+.
Arcigay: “Fatto ignobile e immorale. Il M5S non ha nulla da dire?”
“La misura è colma: Salvini e Fontana la smettano di fare propaganda sulla pelle dei bambini” sbotta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay- “Il continuo tuonare dei due rappresentanti del governo contro la stabilità familiare e affettiva di bambini e bambine è un fatto ignobile e immorale”. Piazzoni si rivolge, infine, al M5S: “Possibile che l’alleato di governo di questi personaggi, cioè il Movimento 5 stelle, a cui appartiene anche la sindaca Chiara Appendino, la prima ad aver iscritto all’anagrafe il figlio di una famiglia omogenitoriale, non abbia nulla da dire?
Famiglie Arcobaleno: “Esterrefatti. La società è più avanti della politica”
“Siamo esterrefatti che un ministro della Famiglia faccia dichiarazioni che prendono spunto da posizioni personali -afferma Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno- La fecondazione eterologa, oggi non prevista nella legge 40 per le coppie omosessuali, prevede però che lo status dei figli debba essere riconosciuto e tutelato, qualunque sia il sesso dei genitori. E questo è stato confermato dai Tribunali di Pistoia e di Bologna che hanno ordinato agli ufficiali di Stato civile di iscrivere entrambi i genitori dello stesso sesso nei certificato di nascita dei bambini”. “Se la società va più avanti della politica – evidenzia Grassadonia – allora vuol dire che la politica ha un problema“.
Monica Cirinnà: “Il Ministro Salvini sa benissimo che il Governo non può intervenire”
Dal mondo politico, prende parola Monica Cirinnà: “Il Ministro Salvini sa benissimo – e lo ha ammesso lui stesso in Aula – che il Governo non può intervenire, tramite i Prefetti, sugli atti dello stato civile”.
“Nonostante quello che dicono in modo propagandistico i ministri Salvini e Fontana –conclude la senatrice PD– in Italia non è cambiato nulla: i tribunali continueranno, come è giusto che sia, a riconoscere la genitorialità a coppie dello stesso sesso poichè questo è nel primario interesse dei minori”.