Depositata il 30 giugno scorso , la proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia è stata adottata oggi dalla Commissione Giustizia della Camera.
L’adozione è avvenuta con il voto favorevole di tutta la maggioranza. Per il relatore della legge, l’onorevole Alessandro Zan (pd) è “il frutto del lavoro di sintesi di questi mesi tra tutte le sensibilità politiche”. “Considero positiva anche l’astensione dal voto di Forza Italia, segnale di dialogo e apertura verso un provvedimento di civiltà – ha aggiunto Zan -. Ma soprattutto è un passo importante per arrivare all’approvazione alla Camera in tempi rapidi. Il Parlamento ha recepito la necessità e l’urgenza di approvare la legge in tempi rapidi”.
Pro vita e Fdi contrari
L’astensione di Forza Italia non è piaciuta a Pro Vita. “Fa specie che un partito liberale come Forza Italia si presti ad agevolare questa nuova dittatura” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente dell’associazione”.
Contrari la lega e Fratelli d’Italia.
“Fratelli d’Italia considera il testo unificato sull’omofobia un bavaglio alla libertà d’espressione e di opinione che apre la strada a pericolose derive liberticide – hanno dichiarato i deputati di Fdi Carolina Varchi e Ciro Maschio -. Il nostro ordinamento giuridico già punisce le condotte discriminatorie basate sull’orientamento sessuale e le intenzioni di questo testo che punta a rafforzare le tutele per gay e trans, rappresenta una discriminazione rispetto agli altri soggetti individuati dalle normative europee, come ‘vulnerabili'”.
Il partito di Giorgia Meloni, dunque, annuncia battaglia “in commissione e in Aula per impedire l’approvazione di una legge non solo inutile ma che potrebbe essere utilizzata come arma di repressione di ogni forma di dissenso”.
Pene contro la violenza e l’istigazione
Com’è già stato più volte spiegato, però, il testo di legge non contiene alcun riferimento alla “propaganda” né alla libertà di opinione. Come ha ribadito la presidente della Commissione Giustizia Francesca Businarolo, infatti, “il testo prevede il carcere da uno a quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica, intervenendo sull’articolo 604 bis del codice penale”. “La sua finalità è quella di ampliare la platea dei destinatari della tutela e fornire adeguati strumenti contro i cosiddetti hate crimes (crimini d’odio) – ha aggiunto -, oltre alla diffusione della cultura del rispetto e della tolleranza”.
Emendamenti in commissione Giustizia entro giovedì
Businarolo è convinta che “il fronte contrario si ricrederà con la sua applicazione”. “Giovedì alle ore 11 è previsto il termine per la presentazione degli emendamenti” ha infine spiegato la presidente.
La discussione nell’aula di Montecitorio è prevista per il 27 luglio prossimo.