Ricordate la solidarietà bipartisan e l’ondata di indignazione per l’aggressione a due ragazzi gay avvenuta pochi giorni fa a Roma? Come era stato fatto notare da più parti, perché quell’indignazione fosse credibile sarebbe stato sufficiente far proseguire l’iter della Legge Zan contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Questo, però, non è successo. Almeno per ora.
Un anno dal sì della Camera sulla legge Zan
Approvata alla Camera quasi un anno fa (era l’11 aprile 2020), la legge Zan è in attesa di essere discussa prima dalla Commissione Giustizia del Senato e poi dall’aula di Palazzo Madama. E proprio oggi sarebbe stata l’occasione per iniziare.
Era convocata per oggi, infatti, la Commissione Giustizia del Senato, presieduta dal senatore Andrea Ostellari (Lega). La Commissione però è stata “sconvocata”, come si dice in gergo. Cioè non ci sarà alcuna riunione.
All’ordine del giorno c’era anche la “programmazione dei lavori”, ovvero la possibilità di programmare la discussione sulla legge. Rimandata a data da destinarsi.
Sulla legge Zan “una forzatura democratica”
A farlo notare, su Twitter, è il giornalista de L’Espresso e autore di “Caccia all’omo” Simone Alliva.
“Bloccata ancora la #LeggeZan – scrive Alliva -. Sconvocata la riunione della commissione giustizia in Senato dal Presidente Ostellari (#Lega). Era prevista per oggi. “Una forzatura democratica”, commentano alcuni senatori, per non mettere in calendario il testo contro l’#omotransfobia”.
Bloccata ancora la #LeggeZan
Sconvocata la riunione della commissione giustizia in Senato dal Presidente Ostellari (#Lega).
Era prevista per oggi.
“Una forzatura democratica”, commentano alcuni senatori, per non mettere in calendario
il testo contro l’#omotransfobia#lgbt pic.twitter.com/3Wtbu5SBUa— Simone Alliva (@SimoneAlliva) March 24, 2021
“Una forzatura democratica”, ovvero l’uso di strumenti leciti per forzare il rinvio della discussione su un testo non più rinviabile.
Cirinnà: “In parlamento non ci sono vincoli di maggioranza”
“La #Lega dovrebbe sapere che il parlamento è sovrano e su questo non ci sono vincoli di maggioranza”, incalza sempre su Twitter la senatrice Monica Cirinnà, che è anche componente della Commissione giustizia.
“Si incardini il testo e si voti, con coraggio ognuno affronti le sue responsabilità – aggiunge -. Gli italiani sapranno chi è a favore dei diritti e la protezione dei più fragili e chi contro”.
Al momento, non si conosce la data della prossima convocazione che, con ogni probabilità, non sarà prima della prossima settimana.
(Foto di copertina: pagina Facebook del senatore Ostellari)