È lesbica, viene dallo Zimbabwe e ha chiesto asilo politico nel Regno Unito, ma come dimostrazione della sua omosessualità le sarebbe stato chiesto di esibire delle foto che la ritraggono nuda. Questo è il racconto di Skhumbuzo Khumalo, 24 anni, scappata dal suo paese perch teme per la sua incolumità dopo avere subito una violenta aggressione mentre era sotto la custodia della polizia.
L’omosessualità maschile è illegale nel suo paese d’origine, mentre quella femminile no. Ciò nonostante, l’omofobia diffusa nei confronti delle persone omosessuali, a prescindere che siano uomini o donne è fonte di violenze continue per niente contrastate dalle forze dell’ordine né dal presidente Mugabe.
Skhumbuzo Khumalo è arrivata nel Regno Unito nel 2014 ed ha fatto richiesta di asilo che le è stato riconosciuto nel 2015, dopo alcune settimane passate in un centro per richiedenti asilo.
Ma la procedura non è stata semplice come si potrebbe pensare. La ragazza ha raccontato a Fixers, un gruppo che si occupa di richiedenti asilo, tutto quello che ha dovuto passare prima di ottenere lo status di rifiugiata.
“Chiaramente, non possono determinare che tu sia etero o gay semplicemente guardandoti – ha raccontato secondo quanto riferisce il sito inglese PinkNews -. Quindi mi hanno chiesto di fornire delle foto di natura sessuale, che io non volevo diffondere. Il funzionario ha cominciato a scorrere le foto mentre io ero seduta davanti a lui: è stato estremamente umiliante“. “Mi hanno fatto molte domande personali – ha continuato – e mi è stato chiesto se potevo tornare a casa e vivere in un’altra città nascondendo la mia omosessualità. Io ho risposto: ‘Come fai a nascondere il fatto che ami una certa persone? È ridicolo’. Quando ho capito che potevo essere rimandata in Zimbabwe, ho pensato anche al suicidio, perché è meglio che sia io a porre fine alla mia vita piuttosto che lo facciano altre persone a casa mia”.
La giovane ha raccontato delle violenze subite dalla polizia nel suo paese che l’hanno convinta a scappare. Ha raccontato di avere gli incubi quasi ogni notte come conseguenza di quei fatti “come se fosse successo ieri”.
“Ero come qualsiasi altra bambina, ma quel giorno è cambiato tutto – ha detto -. La polizia è entrata ed ha cominciato a picchiarci. ‘Tu devi essere aggiustata. Ti ammazziamo: gli omosessuali sono demoniache e possedute’, mi dissero. Uno di loro prese la teiera e mi tirò l’acqua bollente addosso: urlavo e provavo dolore. Sono fortunata ad essere sopravvissuta”. Khumalo ha lasciato lo Zimbabwe dopo le torture che ha subito ed è arrivata nel Regno Unito per chiedere asilo politico.
Sulle condizioni dei richiedenti asilo lgbt, vi rimandiamo all’ultimo report di Ilga Europe.