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L’Italia omofoba rinuncia al turismo arcobaleno che vale 221 miliardi

L’omofobia italiana fa perdere soldi al Belpaese. Secondo le stime il solo turismo lgbt in Italia vale circa 2,7 miliardi di euro (ricerca Lanfranchi editore del 2017) e il viaggiatore Lgbt è considerato un turista alto-spendente (spende il 40% in più) che predilige destinazioni ed aziende che si rivolgono apertamente al suo mondo.

Un giro di affari nella quale l’Italia non riesce a entrare. Il fatturato mondiale del settore Lgbt è di 221 miliardi di dollari e nonostante l’Italia sia una delle destinazione più desiderate della comunità Lgbt, il Belpaese è percepito come un Paese conservatore a cui preferire altre mete con maggior tolleranza e apertura.

Difficoltà anche nel trovare hotel

Lo dichiara a Business Insider Alessio Virgili, ambasciatore per l’Italia Iglta e organizzatore della 37/a Convention Iglta (International Gay e Lesbian Travel Association) che si terrà a Milano nel 2020.
Raccontando la propria esperienza è stato in grado di misurare l problema che ha il paese con le persone lgbt: le “difficoltà a trovare l’albergo per ospitare la convention” spiega. “Stavano quasi per scadere i termini, appena sentivano di che si trattava ci dicevano che erano già tutti pieni, poi abbiamo avuto la fortuna di trovare l’Ata Hotel Expo Fiera, ma anche il comune ci ha dato un grande supporto, prima di Milano negli anni scorsi aveva tentato di coinvolgere città come Roma e Palermo”.

Si preferiscono altre mete

Secondo un’indagine Geta (Gay European Tourism Association) in Europa le persone lgbt sono circa 22,6 milioni con una capacità di spesa turistica che varia tra i 48 e i 52 miliardi di euro. In Italia il fatturato annuo generato da questo segmento vale circa il 7% contro una media mondiale pari a circa il 10%.
Le mete preferite sono: Mykonos, Barcellona, Ibiza, Sitges, Grecia, Gran Canaria, San Francisco, Canarie, Tel Aviv, Gallipoli, Miami. In Italia resistono, esempio virtuoso, Torre del Lago e la Versilia che, non a caso, rientrano nel progetto ‘Friendly Versilia’ e la Toscana è l’unica regione ad avere sul proprio sito di promozione turistica una sezione dedicata al turismo Lgbt.

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