Dopo una serie di rinvii mai spiegati e le conseguenti polemiche, ieri sera è andata in onda la puntata di “Alla lavagna” con Vladimir Luxuria. Messa in onda in seconda serata, Tema della trasmissione è stato il percorso di transizione di Luxuria, oltre al bullismo omotransfobico.
Tutto regolare? Naturalmente no. Perché ogni volta che si parla pubblicamente di omosessualità e transessualità, specialmente se lo si fa con i bambini, c’è sempre qualcuno che coglie la palla al balzo per alzare un polverone. Sia mai che i più giovani possano imparare qualcosa di diverso e magari anche il rispetto di tutte e tutti.
A polemizzare, questa volta, sono il Giornale e Libero. In due articoli quasi gemelli, le due testate titolano rispettivamente: “In Rai Luxuria spiega ai bimbi come si diventa transessuali” e “Rai, Vladimir Luxuria ai bimbi di 10 anni: ‘Gay si nasce, ecco come si diventa transessuali”. “Come si diventa”, avete letto bene. Peccato che poi entrambi i giornali nel testo riportino le parole letterali usate da Luxuria in trasmissione: “Quando mi guardavo allo specchio e aspettavo che mi spuntassero i seni, e invece mi spuntavano i baffi. Una tragedia! Quella peluria non mi piaceva, me la toglievo con le pinzette. Ho capito che non si diventa così, si nasce così”.
Ve lo ripetiamo: “Ho capito che non si diventa così, si nasce”. Trova le differenze (con i titoli, ovviamente).
Ed è proprio su questo che si concentra la risposta data oggi da Luxuria tramite AdnKronos.
“Non ho fatto alcuna lezione su come si diventa trans perché anzi ho cercato di spiegare che si nasce gay o trans – spiega l’attrice ed ex parlamentare -. Ho parlato soprattutto di bullismo. Ma queste polemiche dimostrano che i bambini sono molto più avanti di certi adulti”.
“Questo programma – confessa Luxuria – è stata una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita. I bambini erano vigili, curiosi, attenti e pieni di domande. E io, come faccio anche nella vita quotidiana, ho risposto a tutto, sempre con tatto e credo con intelligenza. Anche perché, se non si danno risposte ai bambini, loro ti guardano con diffidenza e cercano risposte altrove, magari sul web, dove possono trovare risposte non proprio raccomandabili”.
Luxuria ha poi chiarito che “tutti i genitori dei bambini presenti in trasmissione avevano dato il consenso alla puntata con me e alla fine si sono complimentati per come era andata”.
“Eppure – commenta Luxuria – ancora questa mattina ho letto sulla stampa commenti in malafede, che istigano all’omofobia. Ecco: gay o trans si nasce ma omofobi si diventa per le paure che vengono provocate con certi commenti. Quei commenti da cui trapela che, in fondo, se sei gay o trans ti meriti una vita infelice e magari pure gli insulti o le botte”.
“Speravo – conclude – che fosse sufficiente lo spostamento della puntata dalle 20.20 alle 22.25 ma per alcuni non è bastato. Però io sono ottimista, perché se i bambini con cui ho parlato sono il futuro, forse posso sperare in mondo migliore”.
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