L’ex cavaliere lancia il sasso sollevando polemiche e polveroni e Mara Carfagna è costretta a tentare di rimediare. I fatti li conosciamo: Berlusconi, in più di un’occasione, ha dichiarato che la legge sulle unioni civili è sbagliata e che va abolita, anche se questo “non significa tornare alla situazione precedente”.
L’ultima di queste uscite è di ieri, durante un’intervista rilasciata a radio Lombardia.
“Lui avrebbe fatto una legge diversa”
Oggi, però, arrivano le parole dell’onorevole Carfagna, che in pieno dibattito sulle unioni civili fu nominata responsabile dipartimento “Libertà civili e diritti umani”.
“Per quanto concerne le unioni civili – ha dichiarato Carfagna – ho avuto modo di parlare con il presidente Berlusconi e, come spiegherà lui approfonditamente nel corso della giornata, non mettiamo e non metteremo mai in discussione i diritti acquisiti”. “Non è il principio ad essere sbagliato – ha proseguito – ma la legge che è stata approvata. Quello che il presidente Berlusconi intendeva dire è che se fosse stato lui al governo avrebbe varato una norma diversa”.
La proposta Carfagna di qualche anno fa
Un tentativo un po’ fumoso di rimediare e che non chiarisce, nei fatti, quali siano le intenzioni di Forza Italia se dovesse vincere le elezioni.
Quale legge vorrebbe Berlusconi? L’unico riferimento che si può trovare è prorio il disegno di legge che la stessa Carfagna aveva presentato. Il testo proponeva una regolamentazione delle unioni tra persone dello stesso sesso definite “unioni omoaffettive”. Una proposta molto meno avanzato rispetto a quello poi approvato nel 2016 e che distingueva nettamente le unioni tra omosessuali dal matrimonio tra eterosessuali e definiva come famiglia solo i secondi. Fuori dai “diritti e doveri” che la proposta di legge intendeva regolamentare, restavano anche le adozioni e qualsiasi forma di riconoscimento della genitorialità.