Sono passati pochi giorni dall’intervento della ministra per la Famiglia Bonetti ad Agorà durante il quale sembrava aver aperto alle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Oggi sulle pagine di Repubblica è arriva quello che sembra un passo indietro.
Nella lunga intervista, Elena Bonetti ha toccato molti argomenti considerati caldi alla vigilia della finanziaria. Soprattutto ha toccato i punti che fanno parte del programma congiunto di Pd e Cinque Stelle per la tenuta del governo. Elena Bonetti, renziana della prima ora e passata a Italia Viva nel frattempo, sembra meno decisa sulla tematica adozioni.
La domanda del giornalista la prende alla larga e chiede: «Lei come educatrice degli scout cattolici ha accompagnato la scrittura della “carta del coraggio” che apriva alle unioni gay. Ci vuole coraggio ora in Italia a consentire le adozioni ai gay?».
La risposta della ministra Bonetti sembra però andare in controtendenza alla timida apertura della scorsa settimana. Bonetti ha infatti detto che: «Non sta a me dire sì o no alle adozioni gay, sarà il parlamento a decidere. Quando parliamo di adozioni al primo posto devono esserci i diritti dei bambini a cui si devono il sostegno, amore e la cura di una famiglia e non scontri ideologici».
Insomma, per chi si aspettava che la ministra proponesse una firma della legge sulle adozioni è arrivata una doccia fredda. Ancora una volta occorrerà attendere che qualcuno – o qualcuna – trovi finalmente il coraggio di riportare l’argomento nelle commissioni e nelle aule parlamentari.
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…