All’indomani della marcia “Verona città transfemminista” c’è il solito balletto dei numeri. Alcune testate nazionali riferiscono 20 mila (viene da chiedersi se avessero cronisti sul posto), dall’altra parte c’è chi azzarda perfino 300 mila.
Non Una di Meno, che ha convocato la piazza ed organizzato la manifestazione insieme a molte altre realtà tra associazioni lgbt, centri anti violenza, sindacati, associazioni laiche e dei diritti umani, dichiara 150.000.
Un afflusso inaspettato
Ci attestiamo su quella cifra con qualche elemento a supporto: 250 i pullman giunti da mezza Italia, treni che hanno dovuto ritardare la partenza per l’enorme mole di persone che volevano salire per raggiungere Verona, tantissime persone costrette a pagare i supplementi per i treni ad alta velocità perché i regionali erano stracolmi di gente. E poi le tantissima persone arrivate in auto o anche in aereo.
Si attendevano 20 mila persone, ma ogni aspettativa è stata ampiamente superata.
Un popolo che non arretra
Donne, uomini, etero, gay, trans, bisessuali, queer, famiglie arcobaleno, giovani, anziani hanno letteralmente invaso Verona per dire che sui diritti non si torna indietro. Anzi, si rilancia e si pretende di andare avanti. Sui diritti delle donne, sull’autodeterminazione, sulle scelte che riguardano le proprie vite e i propri corpi: qualsiasi cosa pensino di potere o voler fare coloro che dal Congresso delle Famiglie lanciano messaggi contro aborto, divorzio, famiglie arcobaleno da ieri sanno di avere davanti un popolo che non ha alcuna intenzione di arretrare.
E lo sanno anche Salvini, Fontana e Bussetti, i ministri del governo accorsi a dare man forte a quello che le principali associazioni internazionali sui diritti umani definiscono “gruppo d’odio”.
Ecco alcune immagini che abbiamo girato ieri durante il corteo. (l’articolo prosegue dopo il video)
Boldrini e Cirinnà
In piazza, senza bandiere ma inevitabilmente riconoscibili, c’erano anche Monica Cirinnà e Laura Boldrini, da sempre dalla parte dei diritti e più volte fatte oggetto di scherno e attacchi proprio per questo. Specialmente l’ex presidente della Camera ieri ha visto la sua rivincita social: #IoBalloConLaura è ancora tra gli hashtag in tendenza su Twitter dove spesso si sono consumate vere e proprie scorribande ai suoi danni.
Le provocazioni cadute nel vuoto
La tensione alzata nelle giornate prima della manifestazione, non ha avuto effetti sul corteo. Una Verona blindata, con tanto di zona rossa, ha visto sfilare la marea fucsia senza tensioni se non qualche tentativo di provocare, ai margini del corteo. Una Verona, va detto, anche piuttosto chiusa. Forse, appunto, per le notizie piuttosto terroristiche circolate o forse perché non è un caso che proprio lì si stia svolgendo il Congresso delle Famiglie. Poche le finestre e i negozi aperti lungo il percorso. Ma da uno dei pochi balconi popolati un’anziana signora ha esposto la bandiera della pace e un cartello: “Non cammino, ma vi sono vicino”. Applausi e urla di gioia al passaggio sotto casa sua.
(foto di copertina di Non Una di Meno – Facebook)