Il voto del Bundestag, che oggi ha approvato l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, non passa inosservato in Italia, a conferma dell’importanza che riveste a livello europeo. Ad oggi, l’Italia è l’unico paese fondatore dell’UE a non avere il matrimonio same-sex. Molte, in queste ore, le dichiarazioni in proposito, ma anche i silenzi.
Sulla stessa linea la senatrice Monica Cirinnà, madrina della legge italiana sulle unioni civili ispirata al “modello tedesco”. Secondo Cirinnà, che però punta al prossimo parlamento, “è una buona notizia per il cammino dei diritti in Europa e per tutte le famiglie di cittadini europei”. “Un importante passo di civiltà che riafferma la laicità dello Stato e la differenza tra l’istituto del matrimonio religioso e quello civile – continua la senatrice – .
Per Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo Economico, la notizia di oggi “conferma la validità che l’introduzione delle unioni civili è il primo passo di un percorso che prima o poi sfocia nel matrimonio tout-court fra le persone omosessuali”. “Ricordo che in Germania la Eingetragene Lebenspartnerschaft è stata approvata nel lontano 2001 – aggiunge in una dichiarazione all’Ansa -. Quello che gli oscurantismi fanno passare per un oscuro complotto gender e gli estremismi per un’inaccettabile rinuncia – conclude Scalfarotto – è in realtà un lineare percorso di civiltà. Spero che l’Italia segua celermente la strada dell’Europa civile, imboccata solo di recente grazie al Governo Renzi”.
Nessuna dichiarazione, ancora, dagli altri esponenti di spicco del Pd e dei partiti della sinistra.
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