Non è ancora pronto il “contratto” di governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle, ma pare che dai settori dell’estrema destra si abbiano le idee ben chiare su quali azioni dovrà intraprendere il nuovo esecutivo, se vuole anche i voti di chi si riconosce nei valori della “famiglia tradizionale” e nella discriminazione delle persone Lgbt. Prospettive poco rassicuranti, che danno da pensare.
Garanzie contro le adozioni
È quanto emerge, infatti, da un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, partito che si è distinto per le passate posizioni omofobe. Le famiglie arcobaleno, infatti, sembrano essere nel mirino dell’ex ministra della Gioventù. Meloni, infatti, per dare il suo appoggio chiede «un impegno chiaro sul divieto di adozione per le coppie omosessuali», anche se non si limita solo ad esse.
L’ossessione per le famiglie arcobaleno
Una vera e propria ossessione quella dell’ex esponente di Alleanza Nazionale, che poco fa è pure intervenuta in televisione, nel programma di Lucia Annunziata, ad attaccare Chiara Appendino sulla sua scelta di trascrivere i bimbi arcobaleno, spacciandola per “utero in affitto”. Ed è subito scattata l’ironia delle esponenti del Pd, a cominciare da Monica Cirinnà, che twitta: «Te lo dico da romana “prima de parlà informate, invece de dí cazzate” Niccolò Pietro è nato in Italia da @fogliettachiara». Le fa eco Chiara Foglietta: «Nato in Italia, dal mio utero italiano. Contenta?»
Mentre tratta governo di ultradestra @GiorgiaMeloni a @Mezzorainpiu attacca Comune di #Torino x iscrizione anagrafica di figlio dice ‘dell’utero in affitto’.Te lo dico da romana “prima de parlà informate, invece de dí cazzate” Niccolò Pietro è nato in Italia da @fogliettachiara pic.twitter.com/xmtbh1dr5Y
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 13 maggio 2018
Un’idea di Italia basata sulle discriminazioni
Tra i vari no dell’esponente cresciuta tra le file del Fronte della gioventù, emerge un vario campionato di vittime privilegiate: «Ho chiesto garanzie su alcuni temi, dallo ius soli alla difesa dell’identità italiana». E non solo: «no alla patrimoniale» e ancora garanzie «sulla flax tax e sul blocco delle frontiere». Insomma, un’azione politica che mentre toglie ai poveri per dare ai ricchi, faccia quanto serva per discriminare i padri gay e le mamme lesbiche. Si spera, a questo punto e viste le posizioni di Salvini, che non sia questa l’idea di “nuova Italia” che ha in mente Di Maio.