Matrimonio egualitario, adozioni per single e coppie omosessuali, riconoscimento dei figli alla nascita e regolamentazione della gestazione per altri. Per la senatrice Monica Cirinnà sono questi i prossimi obiettivi su cui concentrarsi. I un’intervista rilasciata oggi a Repubblica, la “madrina” della legge sulle unioni civili elenca i punti su cui impegnarsi senza dimenticare che “nel nostro Parlamento l’omofobia è ancora un sentimento tutt’altro che nascosto e soprattutto trasversale ai partiti…”.
“Omofobi anche nel Pd”
“Aver dovuto sacrificare il futuro dei bambini nati nelle coppie gay per far passare la legge è stato per me un passo forzato e doloroso”, spiega la senatrice dem consapevole che anche nel PD “esiste una componente ultraclericale che di certo non ha favorito la legge. E si è opposta con forza all’adozione coparentale”.
Figli riconosciuti alla nascita
Insiste, Cirinnà, sul matrimonio egualitario perché “l’eguaglianza sarebbe fondamentali là dove ci sono i figli”. C’è poi il riconoscimento dei figli alla nascita, proprio come avviene per le coppie eterosessuali. “Nelle famiglie formate da un uomo e da una donna – spiega -, lei partorisce, il padre riconosce il bambino. Mica adotta suo figlio. E così per estensione dovrebbe avvenire nelle coppie formate da due madri o da due padri”.
“Una legge severa sulla GPA”
Ed è qui che si innesta la proposta sulla GPA. “Francamente per quanto mi riguarda ritengo tutto questo un atto d’amore straordinario”, dichiara la senatrice romana. La sua proposta è “una legge severa che non permetta abusi, visto che il 95% degli italiani che ne fa ricorso all’estero sono eterosessuali”. E aggiunge: “Mi stupisce invece la battaglia contro la maternità surrogata che stanno portando avanti alcune compagne femministe”. “Si sono dimenticate – chiede retoricamente – di quando dicevamo l’utero è mio e lo gestisco io? Perché l’autodeterminazione del corpo è accettata se dolorosamente scelgo di abortire ma non lo è quando dono il mio utero?”
Sul matrimonio, infine, garantisce: “C’è già una proposta di legge depositata”.
Appare difficile, però, che la discussione su questi temi possa cominciare in Parlamento in tempi brevi, dato che la legislatura scade naturalmente all’inizio del prossimo anno e c’è anche chi parla di voto anticipato in autunno.