Non ce l’ha fatta, Umberto Ranieri, l’artista 53enne di origini abruzzesi colpito domenica sera con un violento pugno al volto a Largo Preneste, nella periferia di Roma. L’uomo era stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni.
A quanto ricostruito finora, l’artista stava parlando con alcuni giovani e uno di questi, improvvisamente, lo ha colpito con un violento pugno in pieno volto facendolo cadere sull’asfalto dove ha sbattuto violentemente la testa.
Proseguono le indagini da parte dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Roma Casilina, coordinati dal pm di turno Mario Palazzi, finalizzate a individuare il gruppo di ragazzi che ha preso parte all’aggressione. La salma di Ranieri è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà disporre l’autopsia.
Il portavoce del Gay center Fabrizio Marrazzo in una nota dichiara: “Abbiamo appreso della morte del professore Umberto Ranieri, che qualche giorno fa è stato aggredito da un giovane con un pugno al volto, ci stringiamo al dolore dei suoi cari e della famiglia, saremo presenti ai funerali in segno di solidarietà. Ad oggi sappiamo ancora poco sui fatti, ma chiediamo che venga fatta piena luce sul caso dagli inquirenti, non si può morire stando seduti su una panchina nei giardini sotto casa, oggi la nostra comunità perde un amico a molti caro”, ha concluso Marrazzo.
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