Il Pd non ci sta: sul voto della capogruppo Carla Padovani alla mozione antiabortista del comune di Verona, si è levata una protesta vigorosa da parte di molti big del partito che chiedono che la consigliera della città veneta rassegni le sue dimissioni. «Ecco, non userò molte parole: non credo che sia una persona che possa stare nel Pd» scrive Giuditta Pini su Facebook. E non è la sola a chiedere la testa dell’esponente di area cattolica.
La dichiarazione di Giuditta Pini
È dura Pini. La parlamentare ricorda ancora che la mozione «farebbe già accapponare la pelle così, qualificando anche chi l’ha proposta» e insiste sull’inadeguatezza di Padovani di rappresentare il Pd: «Non conosco i motivi che l’hanno portata a sedere in consiglio comunale rappresentando tutta la comunità del partito, ma non credo sussistano più. Perché per quanto possiamo essere plurali, esistono dei limiti che qualificano anche lo stare in una comunità e credo che lei li abbia allegramente superati». Una bocciatura senza appello, insomma.
Orlando e Cirinnà: “Voto in contrasto con i valori del Pd”
Anche Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e leader della minoranza dem, che affida il suo messaggio a Twitter: «Io credo che gli organismi di garanzia, secondo le regole previste dallo statuto, debbano avviare le procedure per l’espulsione dal partito della capogruppo del comune di Verona. Il suo voto è in contrasto con i valori fondamentali del Pd e contro decenni di lotte delle donne». Anche Monica Cirinnà ha espresso il suo disappunto: «Sono esterefatta e schifata» ha dichiarato la senatrice alla presentazione del libro di Goffredo Bettini. «Va bene gli appelli all’unità, ma se l’unità deve essere un fritto misto, un mettere insieme questo e quello io non ci sto. Il Pd deve essere un partito fieramente di sinistra».
Lo Giudice: “Si sono colpevolizzate le donne”
Molto critico anche Sergio Lo Giudice: «Stride la firma della massima rappresentante dei democratici nel Comune di Verona» ricorda il neo-responsabile per i diritti civili. Il quale fa notare tutti i limiti del provvedimento: «Non una parola sulla contraccezione, non un cenno alle difficoltà di accesso all’interruzione di gravidanza negli ospedali italiani. Siamo alla più retriva colpevolizzazione delle donne che ricorrono all’ivg, ad un uso distorto dei dati statistici, all’intollerabile negazione della drammatica carenza di ginecologi non obiettori nelle strutture pubbliche».
Fedeli e Rotta: “Chieda scusa e si dimetta”
Scende in campo contro Padovani anche Valeria Fedeli, che sempre sui Facebook dichiara: «Oggi insieme ad Alessia Rotta ho chiesto una cosa molto semplice alla capogruppo Pd di Verona che ha votato con le destre un’assurda mozione contro le donne, contro la 194, contro il suo stesso partito: chiedi scusa e rassegna subito le dimissioni». E la rappresentante veronese in parlamento, bolla con parole inequivocabili il voto della capogruppo: «Un fatto gravissimo che ci espone ad una contiguità con posizioni medievali che lascio volentieri ad una maggioranza che si qualifica da sé».