Che Cathy La Torre fosse un essere umano continuamente in lotta è cosa nota e risaputa. Chi negli anni abbia incontrato almeno una volta (fisicamente o virtualmente) i suoi occhi sa di trovarsi davanti una persona che dedica continuamente la propria esistenza alla giustizia. Che Cathy La Torre, prima o poi, mettesse nero su bianco la sua forza magmatica spesa nella conquista di diritti “intersezionali”, cioè in grado di garantire la libertà ad ognun* di noi, era un’eventualità di cui finalmente possiamo tutt* godere ampiamente.
Il resoconto necessario di una battaglia
Nessuna causa è persa, edito da Mondadori, è il resoconto necessario e affilato di una professionista, di quelle battaglie che, a primo acchito, sembrano destinate a non avere esito positivo, come quella portata avanti da La Torre e dal suo staff (oltre che da Maura Gancitano, Andrea Colamedici, e Michela Murgia) per garantire agli utenti del web di poter usufruire dell’interconnessione tra persone digitali senza incappare nell’odio online, Odiare ti costa.
Una metaforica chiamata alle armi
Ma La Torre conosce bene anche le schermaglie legali legate al revenge porn, alla violazione della privacy, al razzismo spacciato per giustizia sociale, alla discriminazione rispetto all’orientamento di genere: tutte storie raccontate con semplicità, come nello stile dell’autrice, che è amata proprio per la sua schiettezza e la sua chiarezza. Perché è questa la sensazione che ho mentre leggo il suo libro: di una trasparenza avvolgente, di una chiamata alle armi metaforica in cui è solo il concetto di libertà e di tutela dei diritti che viene costantemente corteggiato e messo in primo piano. Nessuna causa è persa, nemmeno quella più lontana dai riflettori e di cui nessuno di noi conosce i dettagli.
Dietro la professionista, la donna
Se “dietro ogni diritto c’è una battaglia” è anche vero che dietro alla giurista esiste la donna, la figlia, l’essere umano e non solo l’avvocata che ha deciso che il peso della giustizia dovesse coincidere con ogni sua scelta. Dietro a tutto questo (ma oserei dire, prima di ogni cosa), per Cathy La Torre viene la vita e l’amore per la libertà. Sono pagine appassionate, righe in cui non è possibile non trovare entusiasmo per una lotta continua e portata avanti con e per tutt* noi. «Non posso fare a meno di dedicarmi a tutti i diritti, senza distinzioni, perché nessuno può dire quanto sia profonda un’ingiustizia se non chi la vive. Esistere in uno spazio che ci faccia sentire al sicuro: è questo il mio desiderio. Non essere esclusi, discriminati, dimenticati: è questa la mia passione».
Perché leggere “Nessuna causa è persa”
Credo sinceramente che questo libro sia molto più di una summa di esperienze: è il tracciato su cui potremmo iniziare un percorso comune, una riflessione a voce alta per far sì che ogni causa venga riconosciuta, combattuta e vinta.
«Perché non esistono cause perse, ma solo cause che devono essere combattute».