Molti sono d’accordo che una volta che una relazione si è stabilizzata, il desiderio sessuale, la fase dell’innamoramento o dell’honeymoon un po’ scema: col tempo sembra esserci meno sesso, ma più intimità, condivisione, fiducia. Questo sviluppo dei rapporti, talvolta, inficia negativamente la relazione. Il lavoro, i figli, o molti altri pensieri che occupano la mente ogni giorno possono far tralasciare la sfera sessuale e pian piano, quasi senza accorgersene, la sessualità è ben presto un ricordo sbiadito.
Cosa significa “senza sesso”
Ma quando una relazione può definirsi senza sesso? A meno che non si tratti di una coppia bianca e cioè una coppia che, più o meno consapevolmente, non ha mai fatto sesso, una relazione “senza sesso” è quella in cui fino ad un certo momento aveva un’attività sessuale che poi è scemata. Si definisce così una coppia che fa sesso meno di 10 volte l’anno (Lisa Bianco). Quindi se non si sta facendo sesso almeno una volta al mese (una coppia media pratica attività sessuali almeno due volte alla settimana) si può considerare un rapporto in cui il sesso è mancante.
Secondo molti psicologi la percentuale di queste coppie è tra il 15% e il 20%. A prescindere, però, da percentuali e dati, ciò che appare importante è comprendere i perché sottesi al cambiamento del rapporto sessuale (e affettivo come conseguenza?). Inoltre è importante non illudersi e credere in quel teatrino dell’essere troppo stanchi che magari viene portato avanti da mesi da uno dei due partner; anzi, è un campanello che richiede una qualche attenzione da parte di entrambi i partner.
La relazione si è evoluta, ma le persone no
La ragioni per cui in un rapporto, talvolta, il desiderio sessuale e di conseguenza anche l’attività sessuale si affievolisce, possono essere molteplici. Motivazioni che possono riguardare le dinamiche della coppia, fattori contestuali e fattori personali. Sicuramente i due partner si stanno dicendo che qualcosa non va, o che è semplicemente cambiato. Il perché è da indagare: capita talvolta che la relazione si evolve, ma le persone non evolvono con essa.
Dirlo o non dirlo?
Cambiano le preferenze, ma dov’è l’incontro? Uno dei due partner può aver sviluppato nel corso del tempo un gusto specifico per il sesso e il partner può non saperlo (forse si metterebbe troppo in discussione il rapporto) o può non condividere l’esplorazione sessuale del proprio partner. Un esempio di ciò può essere la scoperta e l’esplorazione delle pratiche BDSM da parte di uno dei due partner. Dirlo? Non dirlo? E se mi trovasse cambiato/a? E se non gli/le piacessi più? Come riuscirò a portare avanti questo nuovo piacere e la relazione allo stesso modo di sempre?
“Scusa, sono stanco, ho mal di testa”, una formula che permette di troncare ogni tipo di comunicazione empatica e profonda col proprio partner, non tanto sul genere di cose che sessualmente possono essere attraenti, ma sul modo in cui si sta cambiando personalmente e che tipo di riflessi possa avere sulla relazione.
Ci sono ragioni particolari per ogni genere, ma la maggior parte delle quali suonano come stereotipi: per le donne dare priorità ai figli, essere più emotive; per gli uomini sono la perdita dell’attrazione fisica o la presenza di amanti.
Ma come risolvere il problema?
Per alcuni, la mancanza di sesso è solo un sintomo di altri problemi che scorrono più in profondità. A meno che non ci siano condizioni più difficoltose (un partner abusante, un partner violento o semplicemente un rapporto ormai deteriorato), la situazione, altre volte, non è completamente senza speranza, soprattutto se si sta già cercando di fronteggiare, in qualche modo. Vi possono essere delle problematiche che, se affrontate e valutate insieme ad uno specialista, possono essere comprese meglio per trovare quelle strategie o quelle risorse della coppia stessa e ravvivare il rapporto.
Il primo passo è essere motivati a voler cambiare la situazione, a porsi cioè in gioco e discussione, con se stessi in primis e con il partner. Ripartire da quella sensazione di potere fidarsi l’uno dell’altra, si potrebbe stringere una mano, stare vicini in silenzio per tornare a parlare e comunicare, tornare a narrarsi all’altro, ri-conoscersi. Forse, la vera trasgressione, in questo caso, è affrontare il problema, in due, invece che girarsi dall’altra parte e spegnere la luce.
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