È un mio vecchio cruccio, l’ostentazione eterosessuale. Sì, perché anche gli etero ostentano – e con orgoglio – così come i ricchi piangono in telenovelas di messicana fattura. Lo so che sembra una presa per i fondelli e un ribaltamento della realtà. E di fatto lo è. Ma diciamoci la verità e diciamola tutta: in materia di ostentazione, anche il più estremo dei pride impallidisce rispetto alla quotidiana carrellata di esibizionismo in salsa etero a cui la nostra società è sottoposta. E non esiste appello al buon gusto, auspicio alla moderazione o preghiera al dio della compostezza che tenga: gli eterosessuali, loro sì, sono eccessivi, volgari ed eccentrici. E cercano continuamente attenzioni, a costo di sbattertele in faccia. Di cosa sto parlando? Vediamolo insieme.
Spoiler alert: c’è ironia. Anche se in molti non la coglieranno (perché etero, appunto).
“Certe cose meglio a casa vostra”
Mi ha colpito molto la reazione all’episodio in spiaggia delle due ragazze lesbiche aggredite per un bacio, di cui abbiamo parlato ieri. Ho commentato sulla pagina di Fanpage, da cui abbiamo ripreso la notizia. Così: «Praticamente il discorso è che certi etero non sanno spiegare ai loro figli che esistono le persone Lgbt e che, udite udite, possono avere sentimenti e emozioni. Quindi siccome loro non sanno spiegare qualcosa di meno complesso dell’ape e del fiore, noi dovremmo vivere nell’invisibilità. Ok». È stato tutto un coro di “signora mia dove andremo a finire”, “queste cose in pubblico non si fanno”, “a letto con chi vuoi, ma a casa tua”, “è normale che se fai atti osceni in luogo pubblico, poi la gente di incazza” e boiate del genere. E io dico, a questo punto: ma seriamente?
Un esempio di ostentazione eterosessuale: il sesso in pubblico
Tra gli esempi di ostentazione eterosessuale, in primo luogo, c’è quello della loro sessualità esibita in pubblico. Partiamo da un caso standard, seppur “eccessivo”, ma appunto di eccessi stiamo parlando. La storia della coppia, rigorosamente etero, che ha fatto sesso in spiaggia qualche mese fa. «I fatti sono avvenuti lunedì sera, poco prima delle ore 20, sul tratto di lungomare antistante a piazza Mazzini» si legge su Fanpage. «Sotto gli occhi dei bagnanti ancora presenti. Quei pochi non hanno fatto mancare un applauso ai focosi giovani amanti. Non è la prima volta, comunque, che le spiagge della località balneare veneta diventano teatro di avventure a luci rosse». E lo dice un sito “non” arcobaleno, insomma. Non è la prima volta. E poi gli sporcaccioni saremmo noi?
L’antologia dei luoghi comuni sui pride
Eppure, se ripercorriamo l’antologia dei luoghi comuni che l’eterosessuale medio riserva a noi persone Lgbt+, la musica è tutt’altra. Ti baci in pubblico? Sei esibizionista. Fai i pride? E parte l’accusa di ostentazioni volgari. Vai mano nella mano in giro? Non avete nulla contro, voi etero che avete le tasche piene di amici gay che si scandalizzano tanto quanto (e diciamoci la verità, o non avete amici siffatti o avete amici di merda), ma gli “atti osceni” in luogo pubblico no, non riuscite ad accettarli. Salvo poi ad applaudire a una coppia che si accoppia in mezzo a chiunque.
E allora Brooke Logan? (Per non parlare di Ridge)
Certo, ci sono i bambini. Sempiterna categoria sotto attacco e non solo da noi persone Lgbt+. Rom, comunisti, pure ebrei, a suo tempo. Come se non avessimo di meglio da fare che star tuttə lì, accuattatə e prontə a ghermire la prole altrui per condurla nella strada di chissà quale perversione. Quando al massimo insegneremmo loro a ballare YMCA. O la Carrà. Ragazzi, ma siete seri? Ci avete caramellato le gonadi per anni, anzi, decenni, con le peripezie sentimentali di Brooke Logan in fascia protetta. Siete figli di una cultura che ha fatto sì che quella poveretta sposasse padri e fratelli, pur di conservare il cognome, e ci avete propinato pseudo-incesti sotto il rassicurante ombrello della famiglia tradizionale. Ricordate il bacio tra Ridge e Bridget, dopo averla creduta per anni sua figlia? Se vi siete fatti piacere questo, siete invitati al silenzio da qui fino al prossimo diluvio universale. Che se Dio esistesse davvero, di fronte a tali scempi narrativi, avrebbe già provveduto. E invece.
Ostentazione eterosessuale e pubblicità
Poi c’è tutto il comparto pubblicità. L’ostentazione eterosessuale si nutre di “consigli per gli acquisti”, mandati in onda a qualsiasi ora del giorno o della notte. Da “brava Giovanna”, che si arrampica sulla scala con reggicalze e tacco 12 per verniciare il gazebo in giardino (a proposito di cose “contro natura”), alla povera disgraziata imprigionata nel box doccia – e pure nuda – coi pesci per venderti il silicone. Per non parlare delle tette spacciate per mozzarelle o dell’apparente allusione al bukkake per venderti il latte. Cari etero, io non vorrei dirvelo: ma avete un problema con la sessualità. E pure bello grosso. Sarà per questo che ci spiattellate in faccia tutto questo? Noi, al massimo, il sesso ci limitiamo a vivercelo. Nel modo migliore possibile. E no, non è ostentazione. La nostra è libertà.