“Ero seduto ai tavolini esterni del Bar Archimede, ad Ortigia (Siracusa,ndr) quando il mio ragazzo mi ha baciato e mi sono sentito dire dal gestore del bar che dovevamo andare dentro se volevamo baciarci”. Comincia così il racconto che Michele Di Franca fa a Gaypost.it, al telefono. Si dice ancora turbato per quanto accaduto, Michele, che abita poco distante da quel bar e che ora giura che mai più andrà a prendere qualcosa lì. “Non c’era nessun altro, la coppia di amici con cui ero andato al bar era andata via – continua – quando il mio ragazzo si avvicina e mi dà un bacio. A quel punto il gestore del bar mi dice che dovremmo andare dentro. Gli chiedo spiegazioni e si avvicina un cameriere che aggiunge: ‘Le persone non capiscono la diversità…’. Ma quale diveristà? Ma che dice?”.
È arrabbiato, Michele, che esce da poco da una storia finita male e per la quale ha deciso di vendere la sua casa e trasferirsi altrove. “Sono una persona che vive alla luce del sole – racconta – ho un figlio che sa tutto di me e con il quale c’è un ottimo dialogo. Figurati che all’esame di terza media ha fatto il tema sulle diversità e ne era orgoglioso. Sono uno che sa come comportarsi: era solo un bacio”.
La notizia si è sparsa subito in città dove il prossimo 16 luglio ci sarà il pride, e l’associazione Stonewall GLBT ha già invitato tutti a non frequentare più il bar in questione e a preferire le attività che si sono apertamente dichiarate gay friendly. “Voglio dare un segnale forte – dichiara il presidente di Arcigay Siracusa Armando Caravini -, così abbiamo deciso che quando il corteo finale dell’Onda Pride passerà da piazza Archimede ci fermeremo davanti a quel bar per scambiarci tutti insieme un bacio collettivo. Un bacio contro l’omofobia”. Sulla vicenda si attende la versione dei proprietari del bar.