La comunità Lgbt si schiera a favore della lotta contro la violenza di genere e, nello specifico, contro quella sulle donne. In occasione della Giornata dedicata a questo importante tema, sono varie le adesioni da parte di singoli/e e di associazioni alla manifestazione di domani, Non una di meno. Come sapete, anche noi di Gaypost.it abbiamo aderito convintamente al corteo di domani, perché non si può non essere accanto a chi si batte contro fenomeni quali il femminicidio, le percosse o le più banali discriminazioni contro le donne. Ma non siamo stata l’unica realtà a farlo.
A Roma, il circolo Mario Mieli si schiera a favore dell’iniziativa, attraverso le parole del presidente Mario Colamarino: «Parteciperemo tutte tutti con orgoglio a questa manifestazione perché la lotta delle donne contro il maschilismo e il femminicidio non possono non essere la nostra lotta». Il rappresentante dell’associazione ricorda che le lotte della nostra comunità sono analoghe a quelle del movimento femminista in quanto le persone Lgbt subiscono «discriminazioni legate all’orientamento sessuale e, nel caso delle persone transessuali, all’identità di genere che provengono da atteggiamenti discrimatori misogini e da una cultura omolesbotransfobica».
Anche Arcigay ha dato il suo contributo: diversi, infatti, i comitati provinciali che hanno aderito all’iniziativa, come quelli di Torino, Pisa, Roma e Taranto. Sulla pagina nazionale dell’associazione su Facebook, inoltre, è stata messa come immagine di copertina quella che richiama il logo dell’iniziativa, a dimostrazione dell’importanza della lotta contro le violenze. Arriva inoltre l’adesione del nazionale: «Vogliamo confermare la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle vittime di questa violenza, le donne innanzitutto, ma anche le persone transgender e queer, verso le quali la nostra società maschilista mette in atto i medesimi meccanismi discriminatori e violenti», dichiara il segretario Gabriele Piazzoni.
Tra le grandi realtà nazionali aderisce anche Famiglie Arcobaleno: «Ci saremo con le nostre magliette e le nostre bandiere» annuncia Marilena Grassadonia, la presidente dell’associazione, «convinti e convinte come siamo sempre state che le nostre battaglie per una società più inclusiva siano le stesse battaglie delle molte associazioni e gruppi di persone che condividono con noi gli stessi valori».
L’arcobaleno in piazza con le donne è un altro importante appello promosso da Anddos-Gaynet Roma, «aperto ad ogni tipo di adesione e collaborazione (singole o individuali)». Per aderire, come si legge sulla pagina dell’evento creato appositamente, «basta scrivere in bacheca, la lista verrà creata e aggiornata a breve». Lo spezzone Lgbt di riferimento a tale iniziativa sarà «in corteo con lo spezzone organizzato dalla rete di Educare alle Differenze».
Anche per gli attivisti e le attiviste vicini ad Anddos e Gaynet, le matrici della violenza sulle donne ha le stesse radici dell’omo-transfobia: «Tutte le volte che abbiamo sentito la parole “frocio” o “checca”, abbiamo sentito insulti e parole che in fondo ci dicono: “Non sei abbastanza maschio”. Sei “donna”. Come se essere donna fosse qualcosa “di meno”. Qualcosa di inferiore». Ciò giustifica il clima di violenza per cui, sia le persone Lgbt sia le donne, sono considerate individui di serie B.
La gay community, quindi, scende di nuovo in piazza e scende a fianco delle proprie compagne, le proprie amiche, madri e sorelle. Ma, a ben vedere, scende in piazza per la società tutta. Non si può pensare a un mondo migliore e a un’Italia di tutti e di tutte, indistintamente, se si lasciano spazi in cui giustificare diseguaglianze e violenze di qualsiasi tipo. Per questo sarà bello e giusto esserci. Per questo sarà importante colorare una pagina di civiltà con i colori dell’arcobaleno.