Da ora le persone trans norvegesi che hanno 16 anni o di più possono veder riconosciuto legalmente il loro genere d’elezione senza doversi sottoporre all’intervento chirurgico di riassegnazione che, di fatto, altro non è che una sterilizzazione forzata. La Norvegia non è il primo stato al mondo a riconoscere questo diritto. Stati come la Spagna, la Repubblica d’Irlanda, Malta, la Danimarca e l’Argentina hanno già da tempo leggi in questo senso.
La riforma si basa sul principio di autodeterminazione ed era stato proposta nell’aprile del 2015 al Ministro della Salute che ha poi preparato un disegno di legge approvato ieri con 79 voti a favore e 13 contrari. Le persone trans dai 6 ai 15 anni possono fare richiesta con l’autorizzazione dei genitori.
La notizia è stata diffusa da Ilga-Europe, l’organizzazione europea che racchiude la maggior parte delle associazioni lgbt del Vecchio Continente.
“Il voto norvegese manda un messaggio forte agli altri governi europei – ha commentato Brian Sheehan, co-presidente del consiglio direttivo di Ilga Europe -. Requisiti oppressivi, come gli interventi medici, diagnosi psichiche o la sterilzizazione devono essere consegnati alla storia. I parlamentari che oggi hanno votato a favore dell’autodeterminazione hanno dato un esempio forte che tutti i loro colleghi del continente dovrebbero seguire”.
In Italia, da tempo, la comunità trans si batte per l’approvazione di una legge simile che superi l’attuale norma, la n. 164/82. In parlamento giace un disegno di legge su questo tema, il 405, dal 2014. Di fatto, soprattutto dopo la sentenza della Cassazione n. 15138 del luglio 2015, i tribunali italiani riconoscono il diritto delle persone trans a cambiare i dati anagrafici sui documenti senza dover ricorrere all’intervento chirurgico per la riassegnazione del genere.