Certo non si può dire che gli attivisti anti-gay statunitensi manchino di fantasia. Dopo avere perso la battaglia per l’estensione del matrimonio egualitario nei 50 stati Usa, avvenuta grazie ad una sentenza della Corte Suprema dello scorso anno, il nuovo obiettivo delle loro invettive è il coniglio pasquale. Secondo la National Organisation for Marriage, infatti, il coniglio pasquale ha “distorto” la Pasqua come i gay avrebbero fatto col matrimonio. A dichiararlo è stato il presidente Brian Brown nella news letter dell’organizzazione.
“La nostra società secolare – si legge nella newsletter inviata da Brown – si impegna duramente da molti anni per eliminare la spiritualità dalla Pasqua e anche dal Natale. Una riconoscenza reverenziale del sacrificio di Cristo sulla croce, dove ha pagato il prezzo finale per i nostri peccati, è stata sostituita da caramelle, gelatine e dal coniglio pasquale. È lo stesso approccio secolare che è stato usato con il matrimonio, trasformandolo da un’istituzione pensata da Dio per il bene degli uomini e delle donne e dei loro figli, in qualcosa che afferma il desiderio sessuale degli adulti, qualunque esso sia”.
“Abbiamo molto lavoro da fare – continua – nella nostra battaglia per ripristinare il matrimonio nelle nostre leggi e nella nostra cultura e siamo determinati ad affrontare il duro lavoro che questa causa richiede, con voi al nostro fianco”.
In realtà, la tradizione del coniglio pasquale risale al luteranesimo nella cui storia compare per la prima volta intorno al 1682. Raffigurato con un cesto di uova e dolci, il coniglio aveva un ruolo simile a quello della Befana: portava doni ai bambini meritevoli. Le lepri, poi, erano un elemento decorativo ricorrente nelle chiese medievali. Si credeva infatti che fossero ermafrodite e in grado di riprodursi senza perdere la verginità. Questo le rendeva associabili alla Madonna. Le uova, i conigli e le lepri sono, di fatto, simboli di fertilità e questo ha contribuito a introdurli anche nella simbologia religiosa.