La Procura di Torino ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di diffamazione e istigazione all’odio presentate dal Coordinamento Torino Pride contro Silvana De Mari, la dottoressa e scrittrice di fantasy nota per le sue dichiarazioni contro le persone omosessuali.
Lo scorso gennaio il Torino Pride aveva sporto querela contro De Mari dopo alcune sue affermazioni pubbliche ritenute diffamanti nei confronti di tutta la comunità lbgt. Solo per fare un esempio, durante una puntata della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, De Mari aveva detto che i gay “sono la nuova razza ariana”, oltre a sostenere che siano persone da curare e che “vivono una condizione tragica”.
Ma per la Procura di Torino non ci sono gli estremi per un rinvio a giudizio per discriminazione. Il punto è, secondo la Procura, che la scrittrice si riferiva ad una pluralità indefinita di persone e non a soggetti specifici. Il caso era stato affidato al team di giudici che si occupano di reati legati alle discriminazioni e alla legge Mancino. Ma quella norma non contempla l’orientamento sessuale e l’identità di genere tra le aggravanti per i reati d’odio.
Ora si attende la decisione del Gup che dovrà scegliere se accettare o rifiutare la richiesta di archiviazione.
Su De Mari pende anche un procedimento disciplinare dell’Ordine dei Medici al quale è iscritta. Sostenere che le persone omosessuali si possono curare è infatti contrario a quanto ormai dal 1990 ha stabilito l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero che l’omosessualità non è una malattia.
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