Uccide il figlio perché gay: ennesima tragedia scaturita dall’omofobia familiare. È successo ieri a Los Angeles, dove Shehada Khalil Issa, un uomo di sessantanove anni, ha ucciso suo figlio Amir, di ventinove, perché omosessuale. La polizia, intervenendo in casa del presunto omicida nel quartiere di North Hills, ha trovato che anche la moglie era stata uccisa. Gli inquirenti tuttavia non hanno ancora fornito indicazioni sulla morte della donna, secondo quanto riporta il sito dell’emittente televisiva statunitense Cnn.
Il delitto si inserisce in un contesto familiare in cui già in passato si erano consumate intimidazioni e violenze contro il ragazzo. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, infatti, il padre aveva già più volte minacciato il suo giovane figlio, a causa del suo orientamento sessuale. L’uomo, inoltre, ha affermato di aver agito per legittima difesa: Amir, secondo la versione dei fatti fornita inizialmente dal padre, avrebbe ucciso dapprima la madre e si sarebbe poi avventato con un coltello contro l’altro genitore, che gli avrebbe sparato un colpo di spistola per difendersi dall’aggressione del ragazzo, uccidendolo. Da lì la duplice tragedia. Il racconto di Shehada Khalil Issa, tuttavia, non ha convinto gli inquirenti che hanno formulato contro l’uomo l’accusa di omicidio premeditato.