Puglia, così non va. Dopo l’episodio di omofobia ferragostano di Foggia a un’altra coppa gay è stato impedito di accedere a un lido a Gallipoli.
La storia della coppia è stata riportata dall’emittente locale Teleblu e rilanciata dall’edizione locale di Repubblica. Un ragazzo di trentasei anni si sarebbe recato con il suo compagno in uno stabilimento balneare di Gallipoli con l’intenzione di affittare un ombrellone e due sdraio. La risposte di un dipendente del lido sarebbe stata: «Qui non sono graditi i gay».
Dall’intervista del ragazzo coinvolto in questa brutta vicenda emerge un particolare a dir poco inquietante: non sarebbe stata la prima volta che in questo lido si è usata discriminazione contro gli omosessuali. Già due anni fa il lido avrebbe fatto parlare di sé per aver allontanato dalla spiaggia due uomini complici di essersi lasciati andare in effusioni troppo spinte. Non solo, Gallipoli aveva già vissuto un altro episodio di violenza verbale di stampo omofonico. Due anni fa, alla vigilia del Pride il buttafuori di un altro lido avrebbe apostrofato un gruppo di ragazzi gay e trans dicendo: «Ma perché voi froci e trans non ve ne andate nei vostri posti?».
Quello raccontato dal trentaseienne non è il primo caso di omofobia denunciato quest’estate in Puglia. Prima di questo spiacevole episodio sulle coste di Gallipoli, qualcosa di analogo si era ripetuto nel foggiano. Non in un lido, ma in un AirBnb di San Severo, Foggia, dove l’host si era rifiutata di affittare il suo appartamento a una giovane coppia di omosessuali. Non solo, nel barese, a fine agosto, un’altra coppia di uomini che si teneva per mano sarebbe stata presa di mira e apostrofata da un gruppo di ragazzini: «Dovete essere sterminati – ha detto una ragazza – sarete sterminati».
La risposta politica di Arcigay non è tardata ad arrivare ed è stata affidata ai social: «Sembra non volersi fermare questa ondata di omofobia di fine estate. Ancora una volta ci vediamo costretti a ribadire che la sessualità di ogni individuo è degna di rispetto al pari di ogni altra qualità che lo caratterizza»
Pronta anche la risposta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Mino Borraccino, che di fronte alla denuncia del 36enne ha detto: «Esprimo tutta la mia indignazione per questo comportamento che offende non solo le persone ingiustamente coinvolte, ma anche tutta la comunità pugliese. Torno a chiedere che venga presto approvato dal consiglio regionale il disegno di legge in materia di contrasto a ogni forma di omotransfobia che giace da troppo tempo senza essere discusso. Quanto accaduto dimostra ancora una volta che quella normativa è necessaria per far fare alla Puglia un salto in avanti non più rinviabile sul tema della tutela dei diritti civili e del contrasto a ogni forma di discriminazione dovuta all’orientamento sessuale».
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