Nuova bufera mediatica su Mahmood, come sempre quando si tocca il tasto “omosessualità” (e dintorni). Già qualche mese fa il cantante era stato aspramente criticato, dalla comunità Lgbt+, per aver sostenuto un progetto con il Moige, non proprio un’associazione “friendly”. Adesso, invece, nonostante l’ex vincitore di Sanremo si sia schierato a favore della legge Zan contro i crimini d’odio, il popolo arcobaleno storce il naso per alcune presunte dichiarazioni (in verità poi smentite). Ma vediamo cosa è successo, più nel dettaglio.
In un’intervista a Repubblica, Mahmood ha dichiarato: «Avevo paura, mi sentivo impotente» parlando della sua adolescenza e degli insulti omofobici che riceveva. «Ora invece mi sento potente: grazie al mio mestiere ho la possibilità di essere ascoltato anche quando parlo e non solo quando canto. Ora sì che reagirei. E reagirò, contro chi vuole limitare la libertà sessuale e in definitiva l’identità di chiunque di noi. Sono pronto a battermi con tutti i miei mezzi perché la legge Zan sia approvata». Fin qui tutto bene. Solo che…
«Ieri ho fatto un’intervista su Repubblica su un tema che mi è molto caro» ha dichiarato Mahmood in un video, precisando: «Questa mattina mi sveglio, la rileggo, e vedo una risposta riscritta in una maniera completamente errata. Io non ho mai detto che l’omosessualità sia una scelta. Ovviamente l’omosessualità non è una scelta ma ci nasci. Quindi mi è sembrato un po’ assurdo. Capita ogni tanto quando si fa un’intervista al telefono di essere un po’ fraintesi». Insomma, l’incidente dovrebbe essere chiuso. Bene, ad ogni modo, che il cantante si sia schierato a favore della legge Zan.
Concludiamo infine con le dichiarazioni di Mahmood, con tanto di smentita. Buona visione.
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