L’Isis ha rivendicato la strage di Orlando dichiarando che Omar Mateen “era un nostro combattente”. L’Fbi ha fatto sapere che poco prima di entrare al Plus, il locale aperto da una dona italo americana in memoria del fratello gay morto di Aids, e compiere la strage, Mateen abbia chiamato il 911 inneggiando all’Isis stessa. Inoltre, secondo quanto ha dichiarato il senatore repubblicano Adam Schiff avrebbe giurato fedeltà all’organizzazione terroristica prima di cominciare a sparare sui 320 clienti del locale uccidendone 50 e ferendone 53. Il senatore ha citato fonti della sicurezza interna.
Gli agenti federali che seguono le indagini hanno spiegato che Mateen era già stato indagato due volte per terrorismo e rilasciato perché non erano state trovate le prove. Si sospettava che fosse in contatto con un kamikaze americano.
Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete ha twittato che la strage di Orlando è “il miglior regalo per il Ramadan”. È la stessa Katz a diffondere il messaggio di rivendicazione dell’Isis scrivendo su Twitter: “L’attacco che ha preso di mira un locale per omosessuali a Orlando, in Florida, e che ha lasciato più di 100 vittime tra morti e feriti, è stato portato avanti da un combattente dello Stato Islamico“.
Intanto è emerso che il padre dell’attentatore è un sostenitore dei talebani. Il Washington Post riporta che Seddique Mateen ha espresso in passato solidarietà e vicinanza ai combattenti talebani dell’Afghanistan. “I Nostri fratelli in Waziristan – dichiara in un video su YouTube di una trasmissione televisiva in onda dalla California e condotta da lui stesso -, i nostri fratelli guerrieri nel movimento talebano, gli afghani talebani si stanno sollevando. Inshallash (a dio piacendo) – diceva in uno dei video – la Durand Line (il confine tra Afghanistan e Pakistan tracciata dai britannici nel 1893) sarà presto cancellata”.