Secondo le cifre diffuse dalla Fundamental Rights Agency of the European Union, il 42 per cento delle persone LGBTI nasconde il proprio orientamento sessuale nei club e nei circoli sportivi per paura di subire discriminazioni. A questo, e ai continui episodi di omotransfobia nello sport, vuole dare una risposta “Outsport”, il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea con il programma Erasmus plus, e promosso da AICS, Associazione Italiana Cultura Sport.
Il progetto, che si snoderà nell’arco di tre anni, ha lo scopo di contrastare l’omo-transfobia con lo sport, dentro lo sport e vede il coinvolgimento di università europee e enti di promozione sportiva.
“L’omo-transfobia non è solo violenza, ma riguarda linguaggi, attitudini e comportamenti molto diffusi in grado di colpire tutte e tutti, perché fondati su pregiudizi sessisti e di genere – spiega Rosario Coco, coordinatore del progetto per Aics -. Per questo, Outsport si occuperà innanzitutto della misura del fenomeno realizzando la prima ricerca a livello europeo su omofobia e transfobia nello sport, a cura della German Sport University di Colonia, e svilupperà quindi strumenti di intervento e comunicazione mirati. Tra i principali obiettivi vi è la formazione di figure che operano nel mondo dello sport. Uno dei principali risultati sarà la realizzazione di un manuale operativo realizzato nelle differenti lingue del progetto, per allenatori, enti e federazioni sportive”.
Il progetto include anche una campagna di comunicazione su scala europea in grado di trasmettere ai più giovani una visione dello sport come luogo privilegiato di inclusione e incontro delle differenze. Della campagna fa parte la realizzazione di un sito costantemente aggiornato con le iniziative previste, un’app, una piattaforma social e un servizio di helpdesk. Fanno parte della campagna di comunicazione anche l’inno ufficiale, la canzone Play Out & Proud interpretata dall’italiana Cecile, e lo spot di sensibilizzazione, presentato anch’esso oggi alla Camera.
E alla conferenza stampa di presentazione c’era anche Cecile, che domani sera alle 21.30 si esibirà al Gay Village proprio con l’inno ufficiale di Outsport che segna la cerimonia.
“Sono orgogliosa di far parte di questo progetto – ha spiegato la cantante -. A Sanremo ho portato una canzone che si intitola “Negra”, perché io sono nera, ma avrei potuto cantare qualsiasi altra parola che rappresenti una discriminazione”. “Io sono una sportiva – ha raccontato -, giocavo a pallacanestro fino a un anno fa e ho visto moltissimi di questi fenomeni.
“Lo sport è luogo di aggregazione privilegiato, ciò non significa sia però immune dalle malattie sociali che toccano ambiti diversi, come appunto l’omofobia – ha aggiunto l’onorevole Bruno Molea, presidente nazionale di AICS -. Per questo, vista la sensibilità che da tempo AICS dimostra nella lotta alle discriminazioni di ogni tipo, abbiamo promosso questo progetto in Europa: perché è bene impegnarsi per formare i nostri tecnici, i nostri volontari e allenatori contro ogni tipo di discriminazione e perché è bene sensibilizzare tutti, a partire dai più giovani, a comportamenti anti-discriminatori”. “Farlo coinvolgendo più Paesi in Europa – ha concluso Molea – è in linea con la grande forza sociale dello sport: quella di veicolo di pace, dialogo, condivisione e cooperazione internazionale”.
E se l’apertura del progetto è prevista, come detto, domani sera al Gay Village di Roma, il prossimo appuntamento internazionale sarà invece a Vienna nel 2018, mentre quello di chiusura è previsto a Budapest nel 2019.
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