Le foto sono comparse ieri sulla pagina Facebook del Palermo Pride che si prepara alla parata del 18 giugno prossimo. “Ognuno cia ficca a cu voli”, che in siciliano è un modo un po’ colorito per dire che ognuno è libero di fare sesso con chi vuole. O meglio, letteralmente significa: “ognuno la mette dentro a chi vuole”. Le persone ritratte nelle foto, oltre alla collana con la frase in questione, mostrano un preservativo.
La frase è stata scambiata per lo slogan del Pride e la polemica è montata nel giro di poche ore sui social network: da chi ha accusato il Palermo Pride di volgarità fino a chi si è spinto a interpretarlo come un incitamento allo stupro e perfino alla pedofilia. Tutto nasce dal fatto che “ficcare”, in siciliano, indica il sesso penetrativo.
“Siamo di fronte ad un’esplosione di sessuofobia secondo cui ‘ficcare’ allude allo stupro – spiega Daniela Tomasino del coordinamento Palermo Pride -. La cosa, in realtà, è nata quasi per caso. DesignLab aveva realizzato quella collana per uso personale, stampandola in 3D. A noi è sembrata divertente e nel giro di poco c’erano le foto”. “Per altro, molti dei soggetti degli scatti sono ragazze – continua – come si può pensare che una donna si presti ad una campagna che rischia di incitare allo stupro? Un’interpretazione del genere è offensiva nei loro confronti, prima di tutto, ma anche nei confronti del Palermo Pride e della sua storia”.
Nessuna marcia indietro né alcuna intenzione di ritirare le immagini, nonostante parlando di prevenzione il riferimento al solo sesso penetrativo rimanga riduttiva. “Poteva essere fatta meglio? Sì. È una cosa goliardica e anche un po’ volgare, ma ci mancherebbe altro che la libertà sessuale, la prevenzione e l’assenza di qualsiasi perbenismo non fossero temi di un Pride. La rivendichiamo con orgoglio e anzi vorremmo che questa polemica spingesse le persone a riflettere sugli stereotipi che girano attorno al sesso. Perché il sesso penetrativo deve alludere ad un abuso? Non è più tempo di nascondersi dietro il politicamente corretto “. “Non è lo slogan ufficiale del Pride, non lo è mai stato – conclude Tomasino -, ma rivendichiamo questa campagna con orgoglio”.