Panchine arcobaleno vandalizzate: è successo la notte scorsa a Roma, a piazza Gimma nel secondo municipio della Capitale. «Domenica 22 novembre abbiamo inaugurato le panchine arcobaleno» si legge sulla pagina Facebook dei Giovani Democratici. «U gesto simbolico, ma non solo, per dire basta a ogni forma di discriminazione basata sulla propria identità sessuale, e per sostenere della legge Zan». Eppure, nonostante il plauso di molti e molte abitanti del quartiere, a qualcuno la cosa non è andata giù.
Il tricolore usato per un atto vandalico
«Dopo poche ore, e dopo tanti complimenti dei residenti» leggiamo ancora, «sono arrivate le prime polemiche, anche da parte di “personalità” istituzionali. Sotto questi post sono innumerevoli i commenti che minacciano di dipingere le panchine di nero, o con il tricolore, come simbolo di vendetta». Detto fatto: nella notte del 27 novembre qualcuno ha dunque vandalizzato le panchine. «Delle otto panchine che hanno richiesto duro lavoro ed impegno, sacrificio, intatte ne sono rimaste tre».
I giovani democratici: “Ridipingeremo le panchine arcobaleno”
I Giovani Democratici fanno notare l’assurdità del gesto. A cominciare dall’idea di usare proprio il tricolore: «Come se essere italiani ed essere, ad esempio, omosessuali fossero due cose inconciliabili. L’offesa, nei confronti di tutti, è che questa gente abbia usato la bandiera della Repubblica Italiana come un atto d’odio, di vendetta e di divisione». La giovanile del Pd non si dà per vinta. «Nei prossimi giorni ridipingeremo le panchine deturpate. Domenica 6 dicembre, alle 11:30, ci sarà, a Piazza Gimma il Presidio dei Diritti. Ridipingeremo, per non chinare la testa» leggiamo ancora. «Perché la felicità delle persone non può essere negata. Ridipingeremo, per il diritto di essere chi siamo».
La solidarietà della politica
Arriva intanto la solidarietà del mondo della politica: «La Repubblica e la sua Costituzione, nate dalla Resistenza e dall’antifascismo e rappresentate dalla bandiera, sono cresciute e vivono ogni giorno nel segno dell’inclusione, della pari dignità, del pluralismo, del rispetto verso le differenze, fattori di ricchezza e coesione politica e sociale. Esprimiamo solidarietà alla comunità del II Municipio: certo non si lascerà intimidire da metodi squadristi, e proseguirà nella costruzione di una realtà accogliente e inclusiva, lasciando segni tangibili nello spazio pubblico, come queste bellissime panchine, che ci auguriamo vengano ridipinte al più presto». Così recita una parte del comunicato rilasciato da Laura Boldrini, Monica Cirinnà, Alessandro Zan e Angelo Schillaci.