Il Parlamento europeo ha adottato un report, con 533 voti a favore e 41 contrari, in cui si chiede il riconoscimento automatico delle adozioni tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Il documento approvato stabilisce che il riconoscimento dovrebbe avvenire senza discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale dei genitori adottanti.
Il report sottolinea che la mancanza di questo riconoscimento crea notevoli problemi alle famiglie che si spostano all’interno dell’Unione. Succede infatti che un altro Stato possa non riconoscere i diritti dei genitori esponendo dunque loro e i loro figli a molti rischi di tipo legale.
Rifiutarsi di riconoscere un’adozione, spiega ancora il report, potrebbe portare alla violazione dell’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea in cui si vieta qualsiasi tipo di discriminazioni, comprese quelle basate sull’orientamento sessuale.
L’Intergruppo LGBTI: “Un chiaro mandato alla Commissione”
“Oggi il Parlamento Europeo ha chiarito che una famiglia non smette di essere tale semplicemente perché attraversa un confine – ha dichiarato Malin Bjork, vice presidente dell’Intergruppo per i diritti LGBTI -. L’ampio sostegno che questo report ha ottenuto ha dato alla Commissione un chiaro mandato per assicurare la piena libertà di movimento anche alle famiglie LGBTI!”
“Troppe famiglie arcobaleno – ha aggiunto Daniele Viotti, co-presidente dell’Intergruppo – sono state rimandate indietro per via di interpretazioni eteronormative del concetto di ‘famiglia’. Gli stati dovrebbero smettere di usare l’argomento del cosiddetto “ordine pubblico” per discriminare le famiglie same sex. È ora che la legislazione venga aggiornata per rispecchiare gli standard del 21esimo secolo”.