Condannati per minacce e violenza, dopo sei anni e ben diciannove udienze. È la sentenza emessa ieri dalla Giudice di Pace di Pavia Tiziana Belvino nei confronti di due uomini accusati di avere aggredito e minacciato Giuseppe Polizzi, allora presidente di Arcigay Coming Aut Pavia, e Stefania Santilli, avvocata di Rete Lenford. I due sono stati condannati al pagamento di un totale di circa 5.000 euro tra risarcimento danni, provvisionale e spese legali.
La giudice ha accolto in toto la tesi delle vittime dell’aggressione, prevedendo una pena addirittura maggiore di quella chiesta dal PM.
I fatti, nel 2010
I fatti risalgono all’aprile del 2010 quando, durante la tradizionale serata del martedì LGBT pavese in un pub della città, i due condannati hanno iniziato a dare fastidio ai presenti. All’inizio si sono abbassati i pantaloni e gli slip. Quando un cliente del locale ha chiesto loro di rivestirsi, i due hanno iniziato ad inveire contro i presenti. A quel punto è intervenuto Polizzi per tentare di calmare gli animi. Inutilmente. Uno dei due ha iniziato a insultarlo: “Frocio di merda – gli ha urlato – se non stai zitto ti sbatto a terra e ti scopo”.
Le mani al collo e le minacce
Insulti ripetuti ad ogni tentativo dell’attivista di far tornare la calma. Fino a quando uno dei due uomini non lo ha afferrato per il collo tentando di farlo cadere a terra. L’aggressore ha continuato a stringere le mani intorno al collo di Polizzi fino a quando altri clienti del club non sono riusciti a fargli mollare la presa. A quel punto è intervenuta Stefania Santilli che si è avvicinata all’uscita del locale per verificare che i due se ne fossero andati, ma erano ancora lì. “Frocio, chiama pure i carabinieri, non ho paura: ti metto a 90” ha continuato ad urlare uno dei due. Quando Santilli ha chiesto a chi si riferissero, l’uomo ha risposto: “Sei lesbica tu? Mi fai schifo, sei un sacco di merda”.
Come se non bastasse, dopo l’intervento della polizia che si è limitata a prendere gli estremi dei due aggressori, uno di loro ha urlato a Polizzi: “Frocio di merda. Siccome ci hai denunciato, non puoi camminare tranquillo per Pavia: stai attento!”.
Se ci fosse stata la legge contro l’omofobia
I medici del pronto soccorso stabilirono che per la guarigione di Polizzi erano necessari otto giorni di prognosi.
Ieri, dopo sei anni dall’inizio del processo, avvenuta nel 2011, entrambi sono stati condannati per i reati contestati. Tutti tranne l’ingiuria che, nel frattempo, è stata depenalizzata. “Se ci fosse stata una buona legge contro l’omofobia – sottolinea l’avvocato Niccolò Angelini, legale delle vittime, contattato da Gaypost.it -, la depenalizzazione dell’ingiuria non avrebbe influito. La matrice omofobica è palese, in questa vicenda”.
Denunciare sempre
“Quello successivo all’aggressione non è stato un anno facile – racconta Polizzi, che ora è consigliere comunale del M5S, a Gaypost.it -: le loro minacce mi avevano messo paura. Ma l’esito del processo dimostra che questi fatti vanno denunciati. I responsabili di queste azioni vanno trascinati in tribunale e devono pagare per quello che fanno”.
“Stupisce – aggiunge Angelini – che non sia partita subito un’indagine, dato l’intervento delle forze dell’ordine, ma che sia stato necessario sporgere denuncia. Il messaggio importante resta, nonostante anche le lungaggini del processo: non ci si deve arrendersi e né cedere alla paura. Bisogna sempre denunciare”.