Pavia, “Leggete favole gender, via da qui”: così il prete caccia Arcigay dai gradini della chiesa

Per il terzo anno di seguito, sabato scorso, le strade di Pavia sono state allietate da Giocanda, un’iniziativa organizzata da diverse associazioni e che prevede giochi e spettacoli all’aperto in tutta la città. Mai prima di questa volta, però, un’associazione era stata cacciata dal luogo assegnatole per la sua attività. È successo ad Arcigay Pavia mentre i suoi attivisti stavano leggendo delle favole ai bambini.
A cacciarli è stato il parroco perché “non avete l’autorizzazione per stare sui gradini della chiesa”.

Le polemiche prima della manifestazione

Ci era stata assegnata la piazza davanti alla chiesa del Carmine – ha spiegato a Gaypost.it Barbara Bassani, neo eletta presidente di Arcigay Pavia -. Gli altri anni, tutto era filato liscio. Ma questa volta le polemiche sono cominciate nei giorni prima della manifestazione”. Ad opporsi alla presenza dell’associazione Lgbt a Giocanda era stato per primo il consigliere comunale Faldini, eletto con una lista di centrodestra. Sul quotidiano della Curia, “Il Ticino”, il consigliere aveva accusato Arcigay di voler leggere “favole gender” e di volere traviare i bambini. Insomma, il consigliere aveva tirato fuori tutta la retorica dei movimenti “no gender”. Gli aveva fatto eco il vescovo di Pavia che ha appoggiato la posizione di Faldini e facendo sapere che non sarebbe stato concesso alcuno spazio della chiesa per le attività di Arcigay. L’elenco delle favole annovera titoli già noti per essere finiti nelle liste di proscrizione di sindaci (come quello di Venezia), biblioteche, scuole ecc. Tra questi, Piccolo Uovo.

L’ostilità del nuovo vescovo

“Sabato siamo andati lì comunque, naturalmente – ha continuato Bassani -. Ci siamo messi sui gradini della chiesa perché i bambini stessero più comodi durante la lettura delle favole. Abbiamo sempre fatto così, anche negli scorsi anni in cui abbiamo svolto le nostre attività davanti al Duomo e non era mai successo niente”. Quello che è cambiato, dalle precedenti edizioni di Giocanda, è che adesso c’è un altro vescovo che ha dimostrato particolare ostilità nei confronti della comunità Lgbt.

“Non potete leggere favole gender qui”

“Mentre eravamo lì a leggere le favole ai bambini, che erano venuti insieme ai genitori – ha proseguito Bassani -, è arrivato il parroco del Carmine che ci ha detto che dovevamo andare via da lì perché non avevamo l’autorizzazione a leggere favole gender (ha detto proprio così!) sui gradini della chiesa”.
A niente è valso proporre al parroco di leggere le favole per vedere che non c’era niente di cui preoccuparsi, né il tentativo di mediazione di uno degli organizzatori della manifestazione.

VOLONTARI ARCIGAY ALLONTANATI DAL SAGRATOIL VESCOVO FA CACCIARE I VOLONTARI DI ARCIGAY PAVIA, parte II

Vi riportiamo nella nostra pagina ufficiale Arcigay Pavia “Coming-Aut” un secondo video del confronto tra Arcigay Pavia “Coming-Aut”, partecipante di Giocanda III°edizione, e il parroco Daniele Baldi

Pubblicato da Arcigay Pavia “Coming-Aut” su Domenica 22 ottobre 2017

Cacciata solo Arcigay

“Ci ha detto che avevamo l’autorizzazione per la piazza, non per il sagrato della chiesa che è di loro proprietà – è il racconto della presidente di Arcigay -. Ma sui gradini c’erano anche altre associazioni che svolgevano altre attività ed avevano le nostre stesse autorizzazioni. Lui stava cacciando solo noi. Il problema eravamo noi e le nostre favole. Siamo stati costretti a trasferirci al centro della piazza che ha un pavimento a ciottoli ed è scomodissimo per far sedere i bambini”.

I bambini ascoltano le favole seduti sui ciottoli della piazza dopo essere stati cacciati dai gradini della chiesa

I bambini ascoltano le favole seduti sui ciottoli della piazza dopo essere stati cacciati dai gradini della chiesa

Il parroco non ha voluto sentire ragioni. Non ha voluto fermarsi a sentire le favole dicendo che aveva una riunione e poi la messa. “Secondo lui avremmo dovuto darli i libri da leggere per i fatti suoi. Ma a noi servivano per continuare” ha spiegato Bassani.

“Un fatto gravissimo”

Gli organizzatori di Giocanda, secondo quanto ha riferito Arcigay, rilasceranno nei prossimi giorni un comunicato congiunto con gli attivisti lgbt pavesi, mentre le altre associazioni presenti sulla piazza, per solidarietà, hanno abbandonato i gradini e si sono spostati altrove.
“È un fatto gravissimo – ha concluso Bassani -. Hanno cercato un pretesto: qualsiasi manifestazione si svolga su quella piazza, sfora sul sagrato. Ed è indicativo che ha mandato via solo noi. Questo segna una rottura tra la chiesa pavese e la comunità lgbt locale che è stata letteralmente cacciata. L’accoglienza non è prevista per le persone lgbt: è questo il segnale mandato sabato”.
C’è stato anche un seguito alla vicenda, tutto nato sui social network. “Siamo stati investiti di insulti e commenti omofobi e violenti – ha concluso Bassani. Contro alcuni di questi sporgeremo denuncia”.

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