Attacco incrociato per il vicepresidente Mike Pence, in queste ore negli Stati Uniti d’America. Da una parte, infatti, Lady Gaga ha duramente contestato la moglie che andrà ad insegnare in una scuola in cui espellono studenti e insegnanti Lgbt o i cui genitori si dichiarano omosessuali. Dall’altra, il figlio di Martin Luther King – per altro suo omonimo – che ha duramente reagito a un tentativo da parte del numero due della casa bianca di paragonare Trump al grande attivista per i diritti civili dei neri in Usa.
L’attacco di Lady Gaga
«Voi dite che non dobbiamo discriminare i cristiani, voi siete la peggiore rappresentazione di quello che significa essere cristiani» ha dichiarato Lady Gaga durante un concerto a Las Vegas, continuando, durissima: «io sono una donna cristiana e quello che io so del cristianesimo è che non sopporta i pregiudizi ed accoglie tutti». Il riferimento è a Karen Pence tornata a insegnare alla Immanuel Christian School, una scuola in cui si discriminano apertamente le persone Lgbt. Pence, dal canto suo, ha detto che è «profondamente offensivo» attaccare l’educazione cristiana. Educazione che, nel suo caso, si traduce in odio del diverso.
Martin Luther King III: “Mio padre costruiva ponti, non muri”
Pence, per altro, proprio oggi è al centro di una nuova polemica per aver citato Martin Luther King tentando di assimilarlo a Trump. Suo figlio lo ha subito gelato, ricordando: «Mio padre costruiva ponti non muri». Il figlio del grande attivista si trova a Washington per la sua commemorazione. In un’intervista lasciata a The Atlantic ha altresì aggiunto: «Martin Luther King avrebbe detto “l’amore, non l’odio, renderà l’America grande”», troncando sul nascere qualsiasi tentativo di equiparazione tra il presidente americano e la grande figura storica del leader nero. Negli States, insomma, l’intellighenzia politica e culturale si è già schierata. E ha detto no a Trump e ai suoi emuli.