L’ultimo atto della vicenda che riguarda il piccolo Joan, il bimbo nato in Spagna da due mamme perugine di cui il comune umbro si rifiuta di trascrivere l’atto di nascita, si è consumato ieri in commissione Cultura.
L’ordine del giorno presentato dai consiglieri Perari (FI), Scarponi (Ncd), Bistocchi e Bori (PD) e Rosetti e Giaffreda (M5S) non è passato.
Il voto in commissione
Il testo chiedeva al sindaco Romizi di trascrivere l’atto di nascita, riconoscendo un’identità a Joan e consentendogli di venire in Italia. Ma non c’è stato niente da fare: sei voti a favore, sei contrari e due astenuti. Determinanti gli astenuti, dunque, ovvero Sorcini di Fratelli d’Italia e Pietrelli del Movimento 5 Stelle. E se dal partito di Giorgia Meloni non ci si poteva aspettare niente di diverso, è l’astensione di Pietrelli che scatena le critiche dell’associazione Omphalos LGBT. “Alla tristezza della maggioranza che governa questa città si aggiunge la schizofrenia del MoVimento 5 Stelle Perugia – commenta il presidente Stefano Bucaioni sul proprio profilo Facebook -, che sulla vicenda del piccolo Joan prima diffida il sindaco a trascrivere l’atto di nascita e poi contribuisce ad affossare l’ordine del giorno che chiedeva esattamente la stessa cosa. #cialtroni #trascrivetelo”.
Omphalos: “Romizi ostaggio della Lega e Fdi”
Alcune settimane fa erano stati proprio i pentastellati, infatti, a diffidare il sindaco dal rifiutare la trascrizione. L’astensione di uno di loro, però, ha fatto la differenza ai danni del piccolo Joan.
La responsabilità ultima, comunque, rimane del sindaco Romizi e della sua giunta.
“È sempre più evidente che la maggioranza che guida Palazzo dei Priori – incalza Bucaioni contattato da Gaypost.it – si è spostata verso la destra reazionaria, abbandonando prima i civici con i quali aveva vinto le elezioni e ora anche i liberali di Forza Italia, il suo stesso gruppo, che ormai non contano più niente. Il sindaco è ormai ostaggio di Lega e Fratelli d’Italia e a quanto pare gli va bene così”.
Le ragioni a favore di Joan
A favore della trascrizione dell’atto di nascita di Joan si è schierata anche Maria Pia Serlupini, garante regionale per l’infanzia, convinta che l’unica ragione per negarla sarebbe una contrarietà all’ordine pubblico. Circostanza negata dalle diverse sentenze, anche della Cassazione, già pronunciate nei mesi scorsi per casi del tutto simili a quello del bimbo nato in Spagna. Sulla vicenda era stata presentata anche un’interrogazione al ministro Minniti che, però, non ha ancora risposto.
Intanto, prosegue l’iter giudiziario avviato dalle due mamme che hanno fatto ricorso al Tribunale, supportate dagli avvocati di Rete Lenford.