Il Senato Accademico dell’Università di Perugia ha votato questa mattina a favore dell’introduzione del doppio libretto per gli studenti e le studentesse trans.
Quello che tecnicamente si chiama “regolamento per l’attivazione e la gestione di una carriera Alias per persone in transizione di genere” permette agli iscritti all’Università che stanno facendo un percorso di transizione da un genere all’altro di avere due libretti per la registrazione degli esami: uno con il nome corrispondente al genere di nascita e un altro con il nome scelto in base al genere verso cui si sta compiendo la transizione.
Ma c’è di più: la procedura approvata poco fa è la più snella tra quelle adottate dagli atenei italiani e prevede che anche la proclamazione, durante la laurea, sia fatta con il nome scelto. Tutto è cominciato con una lettera invita dal circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos, inviata ai rettori delle due università perugine lo scorso settembre.
“Vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che con Omphalos ci hanno creduto e hanno lottato – ha commentato su Facebook Emidio Albertini, copresidente del circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos e professore associato presso l’ateneo perugino -. Vorrei ringraziare anche le mie colleghe e colleghi del CUG di Unipg che hanno fatto proprio il regolamento e lo hanno accompagnato fino al grande risultato di oggi”. “Un ringraziamento particolare al Magnifico Rettore dell’Università di Perugia Prof. Franco Moriconi e alla Delegata per le Pari opportunità Prof. Mirella Damiani per averci creduto e aver lottato con noi – conclude Albertini -. Grazie grazie grazie. Oggi è un gran giorno“.
L’Università di Perugia si aggiunge a molti altri atenei che ormai da anni garantiscono il diritto all’autodeterminazione a studenti e studentesse trans. A Torino, sia l’Università (la prima in Italia, nel 2003) che il Politecnico hanno adottato questa decisione, come anche la Alma Mater a Bologna e poi l’Università Bicocca e la Statale di Milano, la Federico II di Napoli, Urbino, Pisa, Verona, Padova, Palermo, Trento, Catania e Bari.
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