Approvata oggi a Pisa, in Consiglio comunale, una mozione «a difesa e sostegno dei corsi di educazione alle differenze e contro gli stereopiti di genere» che si svolgono nelle scuole della città e «contro cui il Comitato Famiglia, Scuola, Educazione ha avviato una campagna indegna per la sospensione». Così riporta Ciccio Auletta, già candidato sindaco nella scorsa tornata elettorale e consigliere del comune toscano per la lista “Una Città in Comune – Prc”, sul suo profilo Facebook.
Favorire un clima accogliente a scuola
Per il Consiglio comunale, si legge ancora «una buona scuola deve innanzitutto promuovere una cultura della conoscenza reciproca e del mutuo rispetto» oltre a «favorire un clima accogliente, aperto e sicuro nel quale la convivenza con le differenze possa essere vissuta come valore e contribuire al benessere psicofisico delle singole persone e alla coesione partecipativa della collettività». È questa dunque la filosofia che anima il provvedimento adottato dall’amministrazione cittadina.
I “no gender”? Attaccano la scuola pubblica
Attacca, inoltre, il consigliere quelle realtà che si oppongono ai percorsi di educazione alle differenze. Per Auletta infatti essi costituiscono «il primo antidoto contro ogni discriminazione» e favoriscono «il riconoscimento, la riflessione e il superamento di pregiudizi e stereotipi». Per tale ragione, le «iniziative come quelle avvenute a Pisa e che si stanno svolgendo in tutta Italia promosse da parte di Comitati e associazioni contro “la presunta teoria gender”» vanno considerati niente di più che «un attacco alla scuola pubblica, alla sua autonomia e all’autorevolezza degli insegnanti».
Azioni concrete contro stereotipi e pregiudizi
La mozione, oltre a rappresentare un passo importante da parte di un’istituzione in direzione del benessere della popolazione scolastica in aperta opposizione a quei movimenti omofobi che hanno, invece, l’appoggio e la complicità di altre amministrazioni, prevede una serie di iniziative concrete per favorire la lotta a stereotipi, sessismo e omo-transfobia come la realizzazione di percorsi comuni con altre città e corsi di formazione e aggiornamento rivolti a docenti, famiglie e personale educativo.