Una legge che limita la libertà di insegnamento: in Polonia si rischia di non poter più parlare di alcune tematiche nelle scuole della repubblica dell’est europeo. La camera bassa del parlamento, riporta il Guardian, ha approvato un disegno di legge voluto dal partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS) che rafforzerebbe il controllo del governo sulle scuole. Secondo la nuova legge, le attività extracurriculari gestite da organizzazioni non governative nelle scuole dovranno essere approvate da un supervisore nominato dal governo. La legge, per altro, renderebbe anche più facile licenziare i dirigenti scolastici.
Il ruolo dei supervisori – secondo il ministro dell’Istruzione, Przemysław Czarnek – sarà quello di di bloccare qualsiasi programmazione che sarebbe “una minaccia per la moralità dei bambini”, in particolare quando si tratta di educazione sessuale. Il pretesto è quello di difendere l’infanzia dal presunto “indottrinamento Lgbt+”. Il PiS, infatti, afferma che la legge è nell’interesse dei bambini, ma gli oppositori sostengono che questo provvedimento è parte di uno sforzo più ampio per eliminare i valori liberali dalla vita pubblica. A rischio anche le tematiche legate ai diritti riproduttivi.
Il disegno di legge è stato approvato il 13 gennaio, con 227 voti favorevoli e 214 contrari. La parola passa adesso al senato. Secondo le voci critiche e di opposizione al governo di ultradestra, la legge limiterebbe i diritti dei genitori di decidere sull’istruzione dei propri figli. E lascerebbe gli amministratori scolastici con le mani legate, pena il licenziamento. Agnieszka Dziemianowicz-Bąk, parlamentare di sinistra, su Twitter ha dichiarato che il ministro Czarnek lavora “alla politicizzazione delle scuole polacche”. Invece di affrontare situazioni più urgenti, quali l’estrema povertà tra i bambini polacchi.
La palla adesso passa al Senato, dove la maggioranza è in mano alle forze avverse al PiS. In caso di bocciatura, il provvedimento passerebbe nelle mani del presidente Duda, che però è un esponente del partito al governo. La situazione, insomma, rischia di precipitare. E, dopo l’Ungheria, la Polonia rischia di essere il secondo paese a varare leggi dichiaratamente omofobiche che coinvolgono le scuole. Una china pericolosa, soprattutto se si pensa che in Italia i due maggiori partiti di destra (Lega e Fdi) si dicono politicamente vicini sia a Orban, sia alla destra nazionalista della Polonia. Partiti dati, insieme, al 40% dei consensi.
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