Sardegna Pride: clamoroso epic fail per il presidente del Consiglio regionale, Michele Italo Pais. Il politico sardo, in quota Lega, ha commentato su Facebook il corteo che ieri ha sfilato per le vie di Cagliari, condividendo un’immagine di un uomo nudo, con una bandierina rainbow introdotta nell’ano. Il rappresentante leghista da una parte dichiara di essere per la libertà di manifestare il proprio pensiero – e di questi tempi, potremmo anche dire che è una non magra consolazione – dall’altra parte, però, si chiede quale sia il limite del buon gusto. L’immagine, però, è un fotomontaggio, per altro di qualche anno fa.
Gli utenti di Facebook contro Pais: “Hai pubblicato un fake”
Subito dopo, un altro suo contatto su Facebook, gli scrive: «Dovrebbe essere un reato pubblicare foto false. Credo sia una vostra strategia politica. Ma stai attento, stai diffondendo una foto falsa. Vuoi che ti pubblichi la prova o la rimuovi velocemente in silenzio?». Nel frattempo sulla bacheca del presidente si scatenano i soliti commenti. Pais è quindi costretto a rimuovere l’immagine e a moderare i commenti di odio, dopo che un altro utente gli fa notare la violenza di certi interventi. “Vergogna umana”, “disgusto totale” e “che schifo” sono le argomentazioni politiche di chi supporta il pensiero di Pais. Il quale, se voleva capire qual è il limite del cattivo gusto, non aveva che da farsi un giro sulla sua stessa bacheca.
Il solito pregiudizio sul pride, anche in Pais
Ad onor del vero, Pais si scusa, nel suo stato, con il Sardegna Pride e ha anche riconosciuto di aver preso un abbaglio. Ciò non giustifica, tuttavia, il pregiudizio di chi non ha molti problemi a bollare una marcia dell’orgoglio come “luogo del cattivo gusto”, mettendo a confronto esempi indicati come più positivi: «Il mio ufficio è proprio dove si vedono sventolare le bandiere Sarda ed italiana», scrive in rapporto di opposizione proprio al pride. L’identità nazionale e regionale contro qualcosa visto come estraneo e di cattivo gusto, insomma. Anche questo è discriminatorio e per nulla rispettoso di una manifestazione che ieri, in modo democratico e civile, ha visto 40.000 persone sfilare per le vie della città, Michela Murgia in testa a far da madrina. Anche se forse, da un leghista, non rimane molto altro da aspettarsi.