La Regione Lombardia non concederà il proprio patrocinio al pride di quest’anno, a Milano. Lo dichiarano, in una nota congiunta, Dario Belmonte, tesoriere dell’Associazione Radicale Certi Diritti, e Barbara Bonvicini, segretaria dell’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano. Una scelta che, secondo i rappresentanti radicali, ha uno specifico connotato politico.
No ai pride, sì al Family day
«La regione Lombardia e il governatore Maroni hanno deciso di non riconoscere un evento che oramai da anni viene sentito dalla città di Milano come proprio e che promuove momenti di incontro nel capoluogo lombardo favorendo l’inclusione e l’accettazione» si legge ancora nella nota. «Ricordiamo comunque che la Regione già lo scorso anno aveva negato il patrocinio al Pavia Pride mentre lo aveva concesso a convegni dal chiaro stampo omofobo e inneggianti alle terapie riparative per gli omosessuali. Allo stesso modo la Regione Lombardia è nota per aver inviato al Family Day il proprio gonfalone insieme a Liguria e Veneto».
Posizioni omofobiche dai vertici della Regione
Il motto di quest’anno, per il pride, è quello di “Diritti senza Confine”: «cerca quindi di buttare la luce sulle tragedie spesso dimenticate ma anche su violazioni di diritti che esulano dal solo mondo LGBTI» si riporta nel documento condiviso, e «assume una valenza politica ancora più forte». Di fronte a questi elementi, il no alla manifestazione assume, purtroppo, connotati dal sapore omofobico. Ed è grave che tutto questo avvenga a livello istituzionale, da parte dei rappresentanti di una delle più importanti regioni del nostro Paese.
Un no bipartisan: esponenti Pd e M5S votano contro
Il no al pride, inoltre, è bipartisan: «Stupisce anche il voto contrario di un esponente del Partito Democratico e di uno del Movimento 5 Stelle, entrambi partiti che, almeno a parole, si sono diverse volte spesi per i diritti LGBTI», denunciano ancora i due esponenti radicali. Che rilanciano: «Per questi motivi è ancora più importante essere presenti al Milano Pride e a tutti gli altri Pride in giro per l’Italia per far sentire la nostra voce anche a chi cerca di turarsi le orecchie».
Le critiche di Sinistra Italiana
Protesta anche la sezione lombarda di Sinistra Italiana, che affida a Facebook una sua dichiarazione in merito: «Il mancato patrocinio del Consiglio regionale della Lombardia al Pride di Milano è l’ennesimo segno della logica dell’esclusione che ormai da troppo tempo caratterizza la nostra regione. Una società che voglia davvero essere inserita fra le realtà più evolute del contesto internazionale e civile non può compiere atti ideologici degni del peggior conservatorismo» si legge sul testo condiviso. Che continua: «Negare il riconoscimento ad un evento che parla di uguaglianza, inclusione, evoluzione sociale, diritti e libertà è già di per sè un atto che qualifica questa maggioranza».