“I consulenti presentati dalla difesa -prosegue il Torino Pride in una nota- sono stati respinti in toto perché non rilevanti per il procedimento”. Si tratta di notizia “importante -spiegano- per evitare di trasformare un aula di tribunale in un circo mediatico nel quale rovesciare assurde teorie anti scientifiche che rischierebbero di dileggiare e offendere ulteriormente un’intera comunità”.
La dottoressa, nota anche come scrittrice di racconti fantasy, negli ultimi anni si è distinta per le sue campagne contro la comunità Lgbt+. Diverse sono le realtà associative che hanno risposto agli attacci di De Mari: prima fra queste è stata il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. In quel caso, la dottoressa si era scagliata direttamente contro il circolo romano accostando i suo iscritti alla pedofilia. L’azione intrapresa dal Torino Pride nel gennaio 2017, invece, non è legato ad attacchi specifici contro l’organizzazione del capoluogo piemontese. Il Coordinamento ha agito per tutelare le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans nonché le associazioni arcobaleno che lavorano sul territorio: “La nostra dignità non è infangabile” dichiarò Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride.
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