Il presidente russo arriva oggi a Roma per una visita lampo: vedrà il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Conte e, per la terza volta, Papa Francesco.
In serata è prevista una visita privata al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi . L’obiettivo è riaprire i canali con la Ue. In un’intervista al Corriere Putin spiega: “Siamo pronti a riannodare il filo strategico con l’America. Contatti costanti con la Lega di Salvini”. Tra le intese che verranno firmate, prevista anche una tra Cdp e il fondo sovrano russo per promuovere gli investimenti tra Roma e Mosca. Questa visita ha già scaldato gli animi degli attivisti Lgbt considerando le questione (messe sotto il tappeto da media e istituzioni) delle violazioni dei diritti umani nella Federazione Russa.
Il primo monito alle istituzioni italiane arriva da Leonardo Monaco, segretario di Certi Diritti, e Yuri Guaiana, senior campaigns manger di All Out: “Mattarella e Conte non dimentichino la sistematica e perdurante violazione dei diritti umani in corso nella Federazione Russa” si legge in una nota “dal pogrom antigay ceceno insabbiato dalle autorità della Federazione fino alla legge contro la cosiddetta ‘propaganda gay’ sui minori, passando per la limitazione della libertà di stampa e l’annientamento delle opposizioni.”
Nella giornata di oggi Certi Diritti e All Out hanno lanciato una campagna sui social per tentare di rompere il silenzio sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e in Russia, in una città, Roma, che si è fatta trovare blindata all’arrivo del presidente Russo.
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