Grazie ad un marketing che va avanti da anni, i Baci, il prodotto forse più famoso di una nota casa di produzione di cioccolatini, sono diventati quasi il simbolo di San Valentino. Lo sono diventati, soprattutto, per i bigliettini che accompagnano ogni cioccolatino e in cui sono riportate frasi celebri sull’amore. Un amore, però visto solo in un’ottica: quella obbligatoriamente monogama, preferibilmente eterosessuale, romantica, fatta di principi, principesse, dolci metà e struggenti addii. Una visione che, però, spesso si rivela una gabbia e rischia di alimentare dinamiche a tutto uso e consumo di stereotipi e ruoli di genere predefiniti e rigidi.
Baci sì, ma #queerugina
Per questo, con una buona dose di ironia, il collettivo Queersquilie ha preso spunto proprio dai bigliettini dei cioccolatini per lanciare una campagna di San Valentino del tutto diversa. Dodici immagini per i social network con una grafica molto simile a quella dei bigliettini in questione, ma con messaggi del tutto diversi.
“Un bacio, cosa vuoi dirmi? Beh, voglio dirti che l’amore romantico ha proprio bisogno di essere decostruito – recita il testo che accompagna le immagini -, specialmente oggi. Nei nostri bigliettini non c’è spazio per la coppia e la monogamia obbligatorie, per il principe azzurro che salva la damigella in pericolo, per le dinamiche tossiche, per i regali costosi. #Baci sì, ma #Queerugina!”
Ecco le immagini di #Queerugina, pubblicate da Queersquilie sulla propria pagina Facebook.