Gli asessuali? “Malati”, portatori di “un morbo”, “strani”, ma “sicuramente non si riproducono, quindi sono una categoria in via d’estinzione”. E’ con questi ed altri commenti dello stesso tono che nella puntata di ieri, sabato 4 agosto, Paola Perego e Laura Campiglio hanno parlato di asessualità e delle persone asessuali durante “Al posto del cuore”, su Rai Radio 2.
Per le conduttrici, l’asessualità è “qualcosa a cui dobbiamo dire no”, di cui non si può parlare se ascoltano dei bambini (“tappate le orecchie ai bambini” dice Campiglio per introdurre il tema). Non un orientamento sessuale come gli altri, ma una malattia da rifuggire come la peste. “Ma esistono davvero – incalza Perego -? Sono anche uomini, cioè, genere maschile?”. Del resto si sa che gli uomini pensano solo al sesso (forse anche alle automobili e al calcio, ogni tanto), mentre da una donna ce lo si può aspettare più facilmente. Una saga di luoghi comuni sessisti che dura per interminabili minuti, infarcita di offese contro le persone asessuali. “Non voglio neanche sporcarmi la mente con una cosa del genere” continua Campiglio. E Perego conclude la parentesi destinata all’asessualità sostenendo che “sicuramente non si riproducono, quindi sono una categoria in via d’estinzione”. “Che sollievo, ragazzi, meno male” chiosa la collega. Una malattia, per giunta ereditaria. Un po’ come quelli che pensano che se un bambino cresce con due gay sarà sicuramente gay.
Le reazioni
Sulla pagina Facebook di Radio 2 in tanti stanno scrivendo messaggi di protesta per quanto accaduto negli studi del secondo canale della radio pubblica.
“Come persona che si definisce asessuale mi trovo molto amareggiata dalle parole che sono state spese sul mio orientamento sessuale – scrive Valeria Fappani -. Cortesemente, chiederei delle scuse ufficiali da parte delle due presentatrici a tutta la comunità asessuale. Inoltre, ci terrei a sottolineare che l’asessualità è parte della comunità Lgbtqia ed è un orientamento sessuale riconosciuto a livello mondiale, non un morbo che si deve curare. Insultando noi significa insultare parte della stessa comunità Lgbtqia che spesso sentiamo elogiare e apprezzare anche sui vostri palinsesti”.
“Meglio estinti che come voi” taglia corto Emanuele Brigatti.
“Vergognatevi”
E ancora: “Complimenti vivissimi per la puntata di “Al posto del cuore” del 04/08 – scrive Francesco Donini, presidente di Arcigay Modena -. Le due conduttrici non si sono fatte mancare nulla nel commentare una comunità come quella delle persone Asex. Con tanto di chiusura in cui si augura loro l’estinzione. Si tratta di persone. Amo la vostra radio. O meglio la amavo. Vergognatevi, voi e loro”. “Vergognatevi – aggiunge Daniele Camiciotti, un ragazzo asessuale -. Pretendo le scuse in diretta a tutta la comunità asessuale da parte delle conduttrici”.
“Come si fa a parlare così – scrive Alberto Nicolini, presidente si Arcigay Reggio Emilia -? Quando mai è lecito parlare in questi termini di persone, discriminandole per la propria vita affettiva e sessuale? Non scattano campanelli d’allarme?”. E via di commenti di condanna e critica. Dalla trasmissione, dall’emittente e dalle due conduttrici, al momento, nessun messaggio di scuse.
Il precedente di Perego
Paola Perego non è nuova a “scivoloni” di questo genere. A marzo dello scorso anno la sua trasmissione “Parliamone sabato” in onda su Rai Uno fu costretta a chiudere dopo una puntata in cui le donne dell’Est venivano descritte come disposte a far comandare l’uomo, “mamme, ma dopo il parto recuperano un fisico marmoreo”, pronte a perdonare il tradimento e donne che “non frignano e non mettono il broncio”. Le polemiche e le proteste furono tali che intervennero il direttore di rete e l’allora presidente della Rai Monica Maggioni. La trasmissione fu chiusa per sempre. Perego, invece di scusarsi, dichiarò di essere stata vittima di una violenza e di avere paura a tornare in Tv.
Potete ascoltare la puntata di “Al posto del cuore” di ieri a questo link. Il blocco sull’asessualità inizia al minuto 10.10.