Continua il sostegno alla causa Lgbt+ alle Olimpiadi di Tokyo e questa volta è il turno di Raven Saunders. Lanciatrice di peso afroamericana, gareggia per gli USA e ha deciso di portare sul podio il suo messaggio di solidarietà alla comunità arcobaleno dopo aver vinto la medaglia d’argento nel lancio del peso. Secondo quanto riporta Open, l’atleta – che è anche un’attivista per i diritti civili – ha affermato di aver incrociato le braccia «in solidarietà con gli oppressi» e per «le persone in tutto il mondo che stanno combattendo e non hanno un palcoscenico per parlare da sé».
Eppure, secondo il regolamento vigente, Raven Saunders rischia un’azione disciplinare e una sanzione per la sua protesta. Le nuove regole, introdotte per questa edizione dei giochi olimpici, impediscono qualsiasi tipo di manifestazione sul podio. L’atleta dunque, dopo aver vinto la sua medaglia e dedicando la vittoria alla comunità Lgbt+, secondo la normativa olimpionica non poteva fare quel gesto durante la premiazione. Proteste e atti simbolici, infatti, sono possibili solo prima delle competizioni. Vedremo cosa accadrà. Di fatto, il mondo dello sport sta dando prova di grande solidarietà nei confronti delle persone Lgbt+ e non solo alle Olimpiadi. Anche a costo di rischiare, per la propria carriera. E questo è un gesto importante.
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