In Italia non esistono registri che indichino i numeri delle nascite di persone intersex. Eppure gli strumenti ci sarebbero, grazie all’accesso generalizzato agli atti. Per questo l’associazione Certi Diritti, tramite la sua piattaforma “Chiedi” ha presentato una interrogazione al Ministero della Salute per chiedere che entro un mese fornisca il numero delle diagnosi intersex dal 2007 ad oggi comunicando anche i trattamenti medici adottati nei singoli casi.
“Il nostro bersaglio sarà il DRG (Diagnosis-related groups), un registro di codici di diagnosi e trattamenti che viene utilizzato dalle strutture ospedaliere per segnalare al sistema sanitario nazionale le prestazioni da farsi rimborsare – spiegano Leonardo Monaco e Claudio Uberti, segretario e membro del direttivo dell’associazione radicale -. Per questo primo passo verso un vero registro dei casi di intersessualità che metta a disposizione del progresso medico, sociologico e psicologico una letteratura casistica della materia abbiamo messo al servizio del diritto alla scienza e all’autodeterminazione la trasparenza, strumento fondamentale anche nel campo delle libertà sessuali e dei diritti civili”.
“Un’iniziativa inedita che prende il via a pochi giorni dalla giornata internazionale della consapevolezza intersex – aggiunge Alessandro Comeni, co-fondatore di OII-Italia e presidente onorario di Certi Diritti-. Consapevolezza che non può che passare dalla conoscenza. Inizialmente avremo dati molto aggregati, ma sarà la prima volta che disporremo di un primo ordine di grandezza delle diagnosi di intersessualità in Italia e dei provvedimenti sanitari adottati. Auspichiamo che la ministra Lorenzin voglia prendere in considerazione questa nostra iniziativa quanto prima”.
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