Il Regno Unito potrebbe essere tra i primi stati a non rendere obbligatoria la risposta sul sesso nel suo prossimo censimento. Nel 2021 partirà il nuovo censimento della popolazione e, diversamente da quanto avvenuto finora, ai cittadini e alle cittadine potrebbe non essere imposto di rispondere alla domanda sul proprio sesso. Contrariamente a quanto riportato da alcuni media italiani, dunque, non è sparita la domanda: semplicemente, rispondere sarà facoltativo.
Un questionario più inclusivo
Un modo per non imporre una scelta tra maschio e femmina a chi non si identifica in nessuna delle due definizioni, come le persone intersex o non-binarie. Secondo l’Office for National Statistics (l’equivalente della nostra Istat), che ha scritto le raccomandazioni provvisorie per la redazione delle domande del censimento, la scelta si deve alla decisione di rendere più inclusivo il questionario senza costringere le persone a definirsi in modo diverso da quello che sentono.
Le altre opzioni valutate
L’ONS ha spiegato che sono state prese in considerazione altre opzioni, come includere “altro” tra le risposte possibili. Una possibilità scartata perché, secondo l’ente di statistica, questo omologherebbe le persone trans, intersex e non binarie.
Gli studiosi avevano anche valutato la possibilità di inserire due domande, distinguendo tra sesso e genere, ma anche questa è stata esclusa.
La stessa domanda, ma senza obbligo di rispondere
“Abbiamo provvisoriamente raccomandato che la stessa domanda prevista nel censimento del 2011 (maschio/femmina, ndr) non preveda più una risposta obbligatoria – si legge nel report dell’Ons secondo quanto riporta il Telegraph – a beneficio particolarmente delle persone intersex e non binarie che non possono scegliere tra maschio e femmina come rappresentazione del loro attuale sesso o genere”.
“L’Ons – dice ancora il report – non ha ancora formulato le sue raccomandazioni per il censimento del 2021. Una volta che lo farà, il Governo anticiperà un documento che includerà le domande”.