“La scuola non accetta nostro figlio perché è omosessuale” ma, secondo l’istituto cattolico, nessuna discriminazione, solo una questione burocratica: “Non ha presentato domanda di iscrizione […] entro i tempi stabiliti”.
Tutto ebbe inizio un anno fa quando lo stesso giovane balzò agli onori delle cronache perché, dopo aver pubblicato su Instagram un’immagine che lo raffigurava a torso nudo insieme ad un amico, un docente lo aveva spedito fuori dalla classe. La storia sembrava essersi conclusa, invece quest’anno la scuola avrebbe fatto di tutto per ostacolare l’iscrizione del ragazzo: “Siamo sicuri che si tratti di una punizione nei confronti di nostro figlio per quanto successo lo scorso anno” ha denunciato la madre.
Accuse respinte dalla scuola: “Il bene di questo giovane è l’unica cosa che ci sta veramente a cuore”. Per questo, nonostante i termini scaduti, l’istituto ha individuato una soluzione per permettere l’iscrizione del ragazzo.
Ma perché iscriverlo ad una scuola cattolica? Forse sarebbe stato meglio in una scuola pubblica.
Con assoluto rispetto per ogni orientamento sessuale faccio fatica a capire perchè i genitori di un ragazzo gay vogliono iscriverlo ad una scuola cattolica che se va bene considera l’omosessualita una malattia.