“La recente legge sulle Unioni Civili ha segnato un passo importante nel riconoscimento, seppur minimo, di diritti alle persone lgbtqi, soprattutto rispetto a un passato che è stato sordo e cieco alle nostre richieste”. Esordisce così il Coordinamento Roma Pride nel lanciare il Pride 2016, previsto nella Capitale per il prossimo 11 giugno. Ma non manca di sottolineare che “rimane tuttavia una legge al ribasso, meno del minimo sindacale che ci saremmo aspettati e che relega nell’oblio proprio coloro che dovevano essere invece tutelati per primi: i nostri figli e le nostre figlie“. Con questo spirito la gay community romana si prepara a scendere in piazza scegliendo come slogan “Chi non si accontenta, lotta”.
Perché approvate le unioni civili e ribadito l’obiettivo del riconoscimento della genitorialità, “alla politica chiediamo anche una legge contro omofobia e transfobia, maggiore attenzione ai programmi di educazione alle differenze nelle scuole, che non si ostacolino più le campagne di informazione e sensibilizzazione su Hiv, Aids e malattie sessualmente trasmissibili, che si faccia finalmente un passo avanti nel riconoscimento e tutela delle persone transessuali e intersessuali, troppo spesso dimenticate e maggiormente discriminate, infine una particolare attenzione a tutte e tutti coloro che vivono spesso doppie discriminazioni per la loro diversità e il loro orientamento sessuale, come le persone sorde”.
E proprio nel segno dell’inclusività nella sua accezione più ampia, il Coordinamento ha lanciato una campagna formata da quattro immagini di cui la prima tante polemiche ha suscitato sul web. Si tratta di un gruppo di nuotatori gay fa da cornice a una drag queen nell’atto di lanciare un tacco, chiaro riferimento a Sylvia Rivera e ai moti di Stonewall del 1969; di una famiglia formata da due donne con il proprio figlio fotografata accanto a un rappresentante della comunità ursina; di un ragazzo gay, una ragazza lesbica e un transessuale (FtM); di una cantautrice bisessuale e una ragazza bisessuale rappresentante della comunità lgbtqi sorda.
Il Coordinamento Roma Pride, formato da oltre venti tra Associazioni e realtà lgbtqi, ha anche annunciato che la manifestazione Roma Pride gode del patrocinio dell’Ambasciata del Canada, della Delegazione del Quebec e dell’Ambasciata degli Stati Uniti. Mancano, tristemente, i patrocini delle istituzioni locali.
L’appuntamento, dunque, è l’11 giugno alle 15 in piazza della Repubblica da dove il corteo partirà alle 16.30 per seguire questo percorso: Piazza dei Cinquecento,
Via Cavour, Piazza dell’Esquilino, Via Liberiana, Piazza Santa Maria Maggiore, Via Merulana, Via Labicana, Piazza del Colosseo, Largo Corrado Ricci, Piazza della Madonna di Loreto. Il party finale, invece, intitolato “Adoro”, si svolgerà la sera al Gay Village, al Parco del Ninfeo del quartiere Eur. Gli appuntamenti, però, cominciano già da questo venerdì, 3 giugno e proseguiranno fino al 10 con un calendario fitto di eventi tra dibattiti, performance, proiezioni ed ospiti d’eccezione come Fabio Canino e Luca Telese. Qui a breve troverete tutto il programma completo della settimana battezzata “Gay Croisette”. Di seguito le immagini della campagna e il percorso della parata dell’11.